Stress cronico: Laboratorio “Benessere-Città”.

Luciano Rispoli, 2000.

Come ogni organismo “vivente” anche la città, oltrepassati certi limiti di alterazione, non è più in grado di far fronte ai virus e ai batteri, allo stress, e si “ammala”, condizionando il singolo e il suo funzionamento.


Laboratorio di idee e azioni.

La società civile per un rinnovamento della vita politico-sociale.

CITTA’, BISOGNI E BENESSERE

La città del 2000

Le utopie sulla “città del futuro”, le speranze che scienza e tecnologia ci avrebbero dato nel 2000 città splendide, avveneristiche, con una qualità di vita eccezionale, sono state disattese. Vi è un grave ritardo nel trovare soluzioni al disagio delle città: inquinamento atmosferico, traffico, caos, lentezza nei trasporti, inquinamento acustico, inquinamento percettivo, condizioni di allarme e di stress; ma anche violenza che cresce, indifferenza, durezza, valori positivi che si vanno perdendo. Nella nostra città, in particolare, le condizioni di vita, dopo una trasformazione estremamente incoraggiante degli ultimi 5 anni, segnano di nuovo il passo e tendono a richiudere le speranze e gli entusiasmi che si erano accesi.

Da uno studio dell’OMS relativo al 1998 Napoli risulta all’ultimo posto per l’inquinamento da Smog dovuto al traffico (senza considerare il benzene e le polveri di frizione, freni e asfalto). E, bisogna aggiungere, negli ultimi 2 anni le condizioni sono molto peggiorate.

La città come organismo vivente

La città non è solo strade e palazzi, architettura e monumenti, ma bisogna imparare a vederla anche come un crocevia di emozioni e di sensazioni; uno stratificarsi di vissuti e di vicende. Possiamo pensare alla città come un organismo vivente, possiamo guardarla come un insieme di Funzioni vitali che la caratterizzano su differenti piani e livelli. Tutte queste Funzioni (profondamente interconnesse tra di loro) possono essere armonicamente equilibrate e dare alla città un aspetto di salute, bellezza e vitalità, oppure, al contrario, possono aver assunto una configurazione alterata, disarmonica, stridente. Come ogni organismo “vivente” anche la città, oltrepassati certi limiti di alterazione, non è più in grado di far fronte ai virus e ai batteri, allo stress, e si “ammala”.

La città malata e il disagio dell’individuo

L’organismo città, come tutti gli ecosistemi, possiede un certo grado di elasticità che le permette di riequilibrarsi assorbendo variazioni al proprio interno. Ma cosa accade quando alcune delle sue Funzioni si distorcono esageratamente? Quando le disarmonie superano i limiti di tollerabilità? Che effetti ha sui cittadini la situazione attuale della nostra città?

Le bellezze, le risorse artistiche, le qualità umane della città non riescono più a ribilanciare i mali, che finiscono con l’autoalimentarsi divenendo cronici: il traffico caotico per le strade strette, l’aria irrespirabile e maleodorante, il degrado che lentamente dilaga, il “brutto” volto della città che ripropone antichi mali, il “bello” deturpato, la rumorosità che invade, la rabbia e l’aggressività che crescono. Accanto alle malattie tipiche dovute all’inquinamento acustico ed atmosferico, ce ne sono altre, forse meno conosciute ma altrettanto gravi, tutte comunque riconducibili ad una condizione generale di stress cronico.

E tutte finiscono con l’influire pesantemente sul benessere e la salute dell’individuo.

Le nuove generazioni sono quelle che maggiormente subiscono le condizioni di tale malessere. Recenti ricerche hanno dimostrato che nell’infanzia e nell’adolescenza si stanno diffondendo sempre più ansia, agitazione, difficoltà di concentrazione, durezza, aggressività, mancanza di tenerezza, incapacità a fermarsi e ad allentare la tensione.

La cultura dell’illegalità e della sopraffazione

Quando la trasgressione diviene un comportamento continuo, quasi “necessario”, se mancano norme certe e costanti nel tempo (come è accaduto nella regolamentazione del traffico, e non solo), se non si fanno rispettare le regole, allora dalla cultura della trasgressione creativa che caratterizzava la città di Napoli (superare di tanto in tanto i limiti per risolvere dei problemi) si sta passando inesorabilmente alla cultura piatta e desolante dell’illegalità, a un non rispetto di ogni norma, indispensabile per il convivere civile, per il convivere .di una comunità. E’ meglio avere poche regole me certe e costanti, continuamente sorvegliate; piuttosto che riempire la città di cartelli, divieti, strisce, regole che non vengano fatte rispettare, oggetto ogni tanto di multe che assumono più l’aspetto di un prelievo fiscale che di reale modificazione delle condizioni. E invece oggi è difficile sapere se un divieto, una regola, sono veri, valgono, oppure no.

I bisogni profondi dei cittadini

A fronte di tutto ciò vi è oggi una giusta richiesta, sempre più pressante e consapevole, di poter vivere bene, l’esigenza e il diritto al benessere e ad una vita piena. E a queste richieste, a questi bisogni profondi, le amministrazioni e la politica devono dare risposte concrete, reali, tangibili; e su tutti i piani di vita: economico, dei servizi, della vita quotidiana, della salute, delle emozioni, di una esistenza serena e soddisfacente. Oggi abbiamo bisogno più che mai di sapere che ingiustizie e sopraffazione non opprimano più la nostra esistenza. Abbiamo bisogno di città che non producano stress, angosce, ansie, depressioni. Abbiamo la necessità di lavoro, che non sia chiuso nei circuiti delle clientele. Abbiamo bisogno di diminuire la violenza diffusa che sta rendendo difficile la vita degli adulti e ancor di più dei nostri bambini. E soprattutto abbiamo bisogno di riaprirci alla speranza, al nuovo, al progetto, agli slanci, agli entusiasmi.

Dobbiamo difendere in modo energico tutti quelli (e sono moltissimi) che credono ad una vita di rispetto, di operosità, di giustizia, nella quale anche la tenerezza può esprimersi senza pericolo e il benessere ha piena realizzazione.

La distanza dalla politica

Il disagio che si sta diffonendo risiede anche nella distanza tra i cittadini e coloro che li rappresentano, i loro portavoce, coloro che hanno il compito di venire incontro con leggi e atti amministrativi ai bisogni delle persone. Bosogna che la politica ritorni al contatto con le persone, si ponga nuovamente come obiettivo di aprire la strada al nuovo, di progettare il rinnovamento, di creare le condizioni per una vita piena di senso e di benessere. La politica deve poter ritornare al senso originario di occuparsi della polis, del bene di tutti, del bene reale e non astratto.

LABORATORIO BENESSERE-CITTA’

Il Laboratorio

Il Laboratorio Benessere-Città vuole essere uno strumento propositivo per la trasformazione profonda della vita nelle nostre città, un movimento che si fa portavoce delle esigenze più profonde di vita sociale affinché si diano risposte giuste, corrette, soddisfacenti. Il laboratorio è un contributo di esperienze, competenze, professionalità utili a un reale progresso sociale; e intende realizzare l’indispensabile ruolo sussidiario che la società civile deve assumere per spingere in modo critico e costruttivo la politica verso progetti di trasformazione reali nella direzione dei bisogni profondi delle persone. Il Laboratorio Benessere-Città vuole dunque essere un interlocutore significativo nei confronti della politica tradizionale e delle amministrazioni, ma non pretende di diventare esso stesso soggetto politico.

Perciò, prima che con la politica, il laboratorio vuole dialogare a largo respiro con i cittadini, con chi vive nelle città, con chi dalla politica deve essere rappresentato, con chi crede che vi possa essere un rinnovamento sociale che recuperi in pieno il benessere esistenziale: un benessere che non può aspettare ma che deve realizzarsi anche nel piccolo, nel quotidiano, nei servizi, nelle strutture che supportano i cittadini.

Assemblea permanente

Il Laboratorio Benessere-Città si riunisce in Assemblea permanente a Napoli, per sottolineare l’urgenza di un cambiamento che riporti alla partecipazione, alla speranza, al dialogo, al contatto, e quindi a una nuova vivibilità delle nostre città. Si può dire basta all’eccessivo immobilismo, alla rassegnazione, alle sensazioni di inutilità che stanno minando le basi democratiche del nostro paese.

PROGETTO E METODOLOGIE INNOVATIVE

Precedenti storici

…Le parti sganciate dal tutto (anche quelle evolute), chiuse orgogliosamente e retoricamente in tante piccole isole felici sono diventate funzionali al degrado, cinicamente ipocritamente vivacchianti… (Aldo Loris Rossi: Progetto per Napoli metropoli europea, Pironti, Napoli, 1994)

…un gran Ministro, che non pensi solamente ad uscire dal bisogno quotidiano, ma rivolga le sue mire a far risorgere, e mutar d’aspetto un paese intiero, sicché divenga tutt’altro in avvenire, deve formarsi esso stesso un gran piano generale in cui contengansi tutte le migliorazioni da farsi (fine ‘700 Ferdinando Galiani).

E di ciò, di un piano che sistemi, in equilibrio e in autonomia – ossia senza supplenze – le parti della realtà perché non vivano più come monadi impazzite, ha bisogno Napoli, la sua terra e la sua gente (Fulvio Tessitore).

Intervento multifunzionale integrato

Se la città è come un organismo vivente il suo benessere dipende dal risistemare e rivitalizzare tutti i suoi aspetti, tutte le sue Funzioni, senza trascurarne nessuna (servizi, arredo urbano, verde, luoghi di incontro, mobilità, bellezze architettoniche, pulizia, silenziosità, cura e manutenzione dei particolari, luci, sicurezza e tranquillità…). Solo un intervento integrato su tutti i livelli può produrre cambiamenti profondi e stabili. Più una città è bella, confortevole, simpatica, più le persone l’ameranno, la considereranno propria e si impegneranno a migliorarla ancora. E’ inutile ad esempio spingere sul turismo (e sull’immagine di Napoli) se sono ancora carenti le strutture turistiche, se non cambia completamente la mentalità nei confronti del turista, se non si può usufruire liberamente di tutti i beni architettonici, se non c’è gradevolezza estetica, se non c’è pulizia, se c’è un traffico caotico e asfissiante, se c’è il continuo arrembaggio dei motorini, se non c’è controllo del territorio. Anche laddove dei cambiamenti e degli aggiusti siano stati eseguiti (con un dispendio di forze e di denaro non indifferente) il rischio è che le Funzioni trascurate trascinino nuovamente al degrado quelle su cui si è intervenuti, rendendo completamente inutile ciò che si è fatto e speso; anzi rafforzando la sensazione negativa che le cose non si possono mai veramente trasformare. Alcune strade dei quartieri spagnoli erano state sgomberate dalle macchine: esse avevano sì assunto un aspetto nuovo, ma tutto il resto mancava e continuavano ad esserci sporcizia, brutture, degrado. E la gente non sentiva di rispettare quei luoghi e tenerli puliti, perché tanto..… Ben presto quelle strade tornarono ad essere occupate dalle auto e dall’immondizia perché non c’era stata una sistemazione a tutti i livelli e la presenza costante di forze che facessero rispettare il rinnovamento realizzato fino a che una nuova cultura si fosse instaurata.

Partecipazione e condivisione

Nel progettare e portare a compimento i processi di trasformazione della città bisogna preparare accuratamente tutti i passaggi, cercando l’appoggio e la partecipazione. Arrivare a toccare profondamente il sentire dei cittadini, i loro bisogni profondi, può recuperare in pieno il desiderio di “curare la propria città”, “occuparsi della cosa pubblica” come ci si occupa del proprio star bene.

Tutto questo crea condivisione, appartenenza, senso del “proprio”, e aiuta a sciogliere l’atavica separatezza, il senso di oppositività, l’estraneità dei cittadini alle “cose del potere”.

Utilizzazione delle risorse

A questo proposito, uno dei presupposti fondamentali per un progetto-città che sia in grado di ricreare il benessere è quello di utilizzare le risorse e le realtà esistenti sul territorio. Bisogna che l’enorme ricchezza che la nostra città continua ad avere (intelligenze, capacità, competenze, esperienza, ecc.) sia finalmente impiegata in pieno, sia valorizzata al massimo. Ci deve essere un contatto diretto tra Associazioni, Professionisti, Competenze e Amministrazione; i cittadini devono diventare protagonisti attivi, con le energie che hanno a disposizione, di progetti possibili per il cambiamento e per un nuovo modo di vivere la socialità.

Comunicare sul progetto

E’ infine necessario rendere visibile ciò che si va progettando e realizzarlo, saper comunicare, con concretezza e sensibilità, per riaprire la fiducia della gente. Troppe volte gli enunciati di uomini politici (specie in campagna elettorale) non trovano poi realizzazione; troppe volte le cose di cui si parla in politica sono lontane dalle persone.

TEMI PRIORITARI E SUGGERIMENTI

Un modo nuovo di far politica

Creare un contatto che duri al di là del momento elettorale. Tenere in considerazione, nel governare, la mentalità dei cittadini, il loro essere persone intere con emozioni, vissuti, bisogni profondi. Creiamo una politica per la vita, per dare peso e forza alle esigenze delle persone, per pensare ad un benessere che non sia solo economico o astratto, un benessere a tutto tondo, un benessere di vita concreto e immediato.

La prevenzione per l’infanzia

Un tema di grande importanza deve riguardare la questione della prevenzione, quella rivolta ad evitare il disagio infantile e provvedere al reale benessere delle nuove generazioni: tema estremamente centrale per una società che si voglia rinnovare e che voglia rinnovare speranze e progetti; e che si ritrova, invece, con un aumento disperante del malessere infantile e giovanile, a tutti i livelli.

Combattere la dilagante diffusione dell’illegalità

Ritornare ad una cultura reale della comunità. Combattere contro la sopraffazione, contro la violenza strisciante e manifesta. Non solo lotta alla delinquenza organizzata ma anche il ritorno al rispetto di regole civili e di convivenza, e a un’attenzione particolare affinché queste regole siano fatte rispettare e divengano reale abitudine di vita.

La città bella

Uno dei punti irrinunciabili è oggi rappresentato dal risolvere il problema grave del traffico, dei parcheggi selvaggi, delle ingiustizie tra chi paga per mettere le auto nelle striscie blu e chi non paga niente nei divieti di sosta, dei sensi vietati che non contano più, dall’arrembaggio violento dei motorini che vanno dappertutto e sostano dappertutto, dalla violenza giornaliera di rumore, smog, confusione, per chi vive nella città e per chi viene a visitarla, dal dover stare sempre in estremo allarme perché arrivano motorini da ogni direzione possibile, di zone pedonali che non sono pedonali.

Se non si fa niente per tutto questo, se davanti alle forze dell’ordine pubblico si consumano impunemente tutte le violazioni delle norme, tutto ciò non solo aumenterà esponenzialmente ma diverrà anche una delle più gigantesche e pericolose scuole dell’illegalità.

Tutti, cittadini e turisti, hanno bisogno di una città bella, che abbia le facciate dei palazzi rifatte (quanto lavoro si creerebbe), arredi urbani, strade pulite, parcheggi di auto e moto rispettati, zone verdi, zone per passeggiare, gentilezza e rispetto, umanità e affettuosità. Tutti hanno bisogno di una città che sappia mantenersi bella, in cui la manutenzione e la cura di ciò che si è realizzato sia al primo posto. Bisogna dire basta alla violenza, alle aggressioni, al degrado da qualunque parte vengano.

Controllo della qualità

E’ ciò che ogni azienda, ogni organismo deve saper fare. Controllo su ciò che si è realizzato, sull’andamento dei progetti, sui trasporti, sui servizi amministrativi, sulla pulizia, sugli arredi, sulle riparazioni di ogni più piccolo peggioramento laddove si siano fatti cambiamenti innovativi.

Il controllo dà fiducia e crea una nuova cultura. Al controllo devono poter partecipare tutti i cittadini.

Spiegare e comunicare con i cittadini

Infine è urgente un progetto di comunicazione efficace con i cittadini: poter dire in modo semplice, chiaro ed emotivo cosa questa Associazione vuole portare avanti per il benessere di tutti. E bisogna poi fare in modo che anche i nostri politici e le nostre amministrazioni facciano lo stesso; preparando progetti, condividendoli, ricreando entusiasmo e voglia di partecipare. Il dialogo non può che essere continuo e su larga scala, e quindi portato sui giornali, sulla televisione, sui mass-media.

PASSI OPERATIVI

  • Aprirsi in Assemblea Permanente sugli obiettivi del Documento del Laboratorio.
  • Diffusione del Documento presso le sedi Istituzionali (partiti, amministrazioni, associazioni, ecc.)
  • Giornata di Convegno a Settembre organizzata sul tema del Benessere-Città
  • Conferenza stampa che prepari la giornata
  • Trasmissioni continuative su tali temi da emittenti televisive private
  • Lanciare il Laboratorio e i relativi temi sulla base di alcuni punti concreti e molto significativi: