Scuole di Psicoterapia: Prevenzione-Benessere Infanzia e Adolescenza.

Progetto Internazionale in Rete Integrato, 1997.

Luciano Rispoli propone un progetto Internazionale in Rete Integrato sulla prevenzione del Benessere nell’Infanzia e nell’Adolescenza, mettendo in evidenza la necessità di agire in fasi di sviluppo per limitare le alterazioni e il disagio nell’età adulta.


Premesse

L’importanza dello sviluppo evolutivo

Oggi sappiamo con certezza, quali sono le difficoltà che ostacolano lo sviluppo e la costruzione dell’identità di bambine, bambini e adolescenti. Oggi abbiamo la consapevolezza scientifica che per conservare vitalità e benessere anche da adulti, bambine e bambini debbano trovare protezione, calore, serenità, e soprattutto soddisfazione dei loro bisogni fondamentali, sino a che non siano pronti ad andare nella vita. Se non c’è protezione sufficiente e attenzione ai bisogni fondamentali si formeranno pericolose alterazioni del nucleo profondo del Sé: perdita di contatto con le capacità vitali, disagi, malesseri. Il nucleo del Sé, reso fragile e insicuro, si aggrappa a immagini esteriori di forza e di certezza, tenta di compensare le carenze profonde inseguendo false sicurezze: il potere sugli altri, il voler dominare, il facile successo, la violenza, il denaro a tutti i costi. Oppure cede alle angosce e finisce per sentirsi debole, sopraffatto, schiacciato; e si fa schiacciare. Accade così che ragazze e ragazzi dal nucleo fragile ricorrano a “droghe” (sia in senso stretto che in senso più allargato), nel tentativo di ritrovare, anche se solo apparentemente la vitalità persa: dall’alcool all’hashish, dalla cocaina all’eroina e alle varie pasticche oggi sempre più diffuse, sino a situazioni patologiche di falsa eccitazione legate al pericolo e alla distruttività. Cercano momenti di euforia, di allentamento dall’angoscia e dalla paura con la droga, la voglia di stordirsi, le sfide folli alla morte, la violenza, anche se questo porterà all’autodistruzione.

Necessità di interventi

E’ indispensabile mettere in atto delle risposte innovative e di grande respiro alle condizioni difficili e drammatiche in cui versano le nuove generazioni. Gli episodi segnalati dalla stampa ogni giorno (violenze, suicidi, ragazzi killer, droga) sono solo le punte più evidenti di una condizione di disagio e di malessere diffusi. Soprattutto bisogna intervenire a cominciare dall’età in cui il malessere si struttura e in cui le personalità perdono le caratteristiche positive iniziali, si distorcono, smarriscono il senso della loro esistenza; e finiscono per non combattere più per la vita, per la solidarietà, per il rispetto degli altri, della natura e di se stessi. Dobbiamo evitare che personalità “infelici” e disilluse cerchino un palliativo all’angoscia e alla sofferenza nella droga (nelle varie droghe, non solo quelle chimiche), nel potere, nella violenza, nella pedofilia, nell’impulso alla distruzione o all’autodistruzione. Dobbiamo agire, in fretta e in modo radicale, per salvare i nostri bambini e i nostri adolescenti; dobbiamo mettere in atto un’opera di prevenzione non sporadica ma capace di permeare tutta la società, capace di entusiasmare tutti, di collegare genitori ad operatori, società civile e istituzioni, scienza e professioni, amministrazioni e governo, nonché le varie Istituzioni Internazionali.

Le mutate condizioni sociali

La costruzione dell’identità è oggettivamente difficile nella società di oggi, .come risulta da una ricerca effettuata dalla Società Italiana di Psicoterapia Funzionale Corporea, a partire dallo studio di casi clinici, dal lavoro diretto con l’infanzia e l’adolescenza, e dall’attività che da anni essa svolge con gli insegnanti. La ricerca mostra come si stiano “perdendo” alcuni aspetti del funzionamento dell’individuo indispensabili a un buon equilibrio, mentre altri si stanno dilatando eccessivamente. La famiglia ristretta (sino ad un solo genitore con un unico figlio) e sempre più isolata dal contesto sociale esterno percepito come pericoloso, rendono sempre più carente il supporto affettivo. Manca la rete di sostegno costituita dalle varie figure adulte che una volta ruotavano intorno al bambino (i nonni, gli zii, i cugini grandi, gli altri fratelli, le governanti). Ma anche le altre condizioni sociali al contorno stanno cambiando notevolmente. Videogiochi, Televisione, Computer, Realtà Virtuale, Velocità, Competizione spasmodica, Freddezza tecnologica, prendono sempre più spazio. Non sono elementi di per sé negativi ma è  indubbio che stanno creando degli squilibri nella struttura del Sé: aumentano l’attenzione puntiforme, i movimenti piccoli, la velocità, il livello delle fantasie, l’attenzione al dettaglio, i livelli dell’eccitazione e dell’agire frenetico. Inoltre, il bombardamento attraverso i mass-media dì “modelli” improbabili e irraggiungibili (anche con bambine, bambini, ragazze e ragazzi come protagonisti), di “modelli” perfetti, di successi facili, fa sì che i giovani si sentano sempre più inadeguati, e nell’impossibilità di crescere gradualmente basandosi sulle proprie esperienze, creandosi il proprio spazio e la propria identità con calma e serenità.

D’altra parte la somministrazione continua di scene di violenza proposte come se fossero un qualcosa di scontato, normale e a volte addirittura attraente, non aiuta a creare una prospettiva sana della realtà. Anzi, insieme alla carenza di prospettive e di ideali, contribuisce notevolmente alla chiusura della personalità escludendone la tenerezza, la calma, l’importanza di poter essere anche deboli, le sensazioni corporee reali.

Costruzione dell’identità e prevenzione

Dobbiamo allora ripensare i processi di costruzione dell’identità dei nostri giovani senza più trascurare nessuna componente psicocorporea individuale ne alcuna componente sociale, alfine di salvaguardare le ricchezze che esistono in partenza nelle nuove generazioni, e le sensibilità specifiche del maschile e del femminile prima che si impoveriscano in ruoli stereotipati e sterili. Bisogna ridare senso alla vita, ridare progettualità non solo all’esistenza individuale ma anche a quella collettiva: un significato di largo respiro basato sul rispetto, sul contatto, sull’amore, sulla tenerezza, componenti fondamentali per una pienezza di vita che non possiamo più trascurare e che invece le accelerazioni, gli sviluppi tecnologici, i modelli precostituiti imperanti nei mass-media stanno distruggendo. Dobbiamo recuperare queste parti che sono fondamentali per il nostro benessere, parti che sono oggi schiacciate dalla durezza della società e da questa accelerazione vorticosa.

Recuperare la mobilità maschile e femminile

Dobbiamo agire per preservare nei bambini queste caratteristiche prima che si perdano nella sclerotizzazione dei ruoli maschile e femminile. Dobbiamo cioè evitare che nel ruolo stereotipato maschile l’aggressività, la competizione, la durezza, la sopraffazione, senza il contrappunto delle caratteristiche opposte di tenerezza e morbidezza, acquistino connotazioni fondamentalmente negative. Mentre nel femminile, la tenerezza, la sensibilità, la fragilità, private della forza espansiva, tendono a perdere le loro qualità positive diventando piuttosto incapacità a proporsi, dipendenza, chiudersi nel privato e nel familiare, rassegnazione.

Progetto in rete

E’ necessario allora realizzare un progetto che coinvolga la scienza, le amministrazioni, le istituzioni, la società civile e la pubblica opinione. Il progetto deve essere complessivo, nel senso d costituirsi come progetto di rete tra operatori differenti, di collegare le diverse forze della scienza, della società civile, delle istituzioni.

Il progetto integrato

Il progetto, inoltre, è un progetto integrato nel senso di guardare alla complessità, a tutte le funzioni dell’essere umano, al loro equilibrio, al loro sviluppo armonico, alla visione di tutti i piani che costituiscono anche gruppi e società.

Il progetto integrato tocca i seguenti punti:

  • Creare osservatori centrali e periferici sulle condizioni reali dell’infanzia e dell’adolescenza di oggi (non solo un’enumerazione delle patologie o delle attività a loro rivolte, ma il reale stato di benessere o di sofferenza);
  • Operare in direzione di un collegamento tra famiglie e operatori e tra i vari operatori: scuola, tempo libero, medicina, per cominciare a costruire una vera e propria rete di sostegno integrata;
  • Puntare intensivamente sulla formazione e l’aggiornamento degli operatori, con particolare attenzione agli insegnanti;
  • Iniziare un’attività di informazione, a largo raggio ma strettamente centrata e ben calibrata sui bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza, sulle esperienze basilari che assicurano la conservazione e l’integrità dei nuclei del Sé;
  • Aprire uno Sportello per genitori, avviare un’attività di sostegno ai genitori attraverso interventi di gruppo.

Progetto internazionale

E’ importante infine realizzare un progetto che si muova con un ampio respiro in realtà e paesi differenti. Ciò permette di cogliere le specificità delle varie culture ma anche e soprattutto le condizioni comuni delle alterazioni in atto nell’infanzia e nell’adolescenza e delle potenzialità di interventi di prevenzione primaria; permette di confrontare i risultati e di leggere la situazione nella sua strutturazione complessiva.

Obiettivi del progetto

  • Verificare le condizioni di fondo dell’infanzia e dell’adolescenza oggi, al di là delle più o meno conclamate sintomatologie, attraverso una griglia di lettura multidimensionale di tipo funzionale. Tale griglia permette di leggere la persona nella sua interezza cogliendo alterazioni significative sui vari piani del Sé molto prima della nascita di disturbi e di sintomi veri e propri, e dunque con una notevole capacità predittiva. Si tratta di affinare la rilevazione di determinate tendenze di alterazione delle nuove generazioni così come sono apparse nella ricerca citata precedentemente, tendenze che destano una seria preoccupazione e richiedono una risposta decisa e complessiva.
  •  Verificare le potenzialità di un intervento di prevenzione primaria attraverso un lavoro rivolto alle figure adulte che intervengono sullo sviluppo di bambine, bambini ed adolescenti: vale a dire genitori e operatori. L’intervento sarà direzionato su alcuni punti focali dello sviluppo affinché siano supportati, con una metodologia molto precisa, l’aprirsi e lo svilupparsi di aspetti della personalità indispensabili ad un equilibrio pieno, ad una condizione di salute e benessere.
  •  Tendere in particolare alla modificazione di ruolizzazioni rigide e stereotipate del maschile e del femminile, per un recupero delle potenzialità di entrambi i sessi, e soprattutto per una valorizzazione piena del femminile, verso una realizzazione di pari opportunità non schiacciata su di un vecchio modello maschile di dominanza.
  • Raccogliere dati relativi all’osservatorio e all’intervento di prevenzione in differenti realtà europee e in paesi del continente americano in via di sviluppo.
  1. L’Osservatorio

L’Osservatorio realizza la possibilità, per la prima volta, di leggere le reali condizioni di bambine, bambini e adolescenti all’interno della società attuale, le tendenze e le trasformazioni oggi in atto, gli scenari possibili delle nuove generazioni. In questa prima fase del progetto l’osservazione è messa in atto su di un campione di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, dell’età variabile dai 4 ai 14 anni, rappresentativo della condizione normale (il numero degli elementi del campione varierà da situazione a situazione). Si vogliono così andare a verificare le condizioni “di fondo”: quelle esistenti, cioè, prima dello scoppiare di sintomatologie evidenti. Ad essere rilevate, perciò, non sono tanto queste ultime ne sono le attività del tempo libero (come più o meno è stato fatto in precedenti ricerche), perché sia le prime che le seconde non sono in grado di descriverci la situazione complessiva di bambine, bambini e adolescenti, la loro condizione reale di salute, di equilibrio, di pienezza del Sé. Vengono invece prese in considerazione la mobilità sui vari piani funzionali del Sé, la presenza o la carenza di modalità di funzionamento e aspetti della personalità fondamentali per la salute e il benessere individuale e sociale. In particolare viene rilevata anche la condizione di stereotipia già in atto dei ruoli maschile e femminile e la difficoltà a percepire valori propri e valori di riferimento (attuali e storici) per le bambine e le ragazze. L’osservatorio si avvale di una griglia di lettura standard (una medesima griglia nelle differenti città che partecipano al progetto) capace di raccogliere questi elementi funzionali, di comportamento e di personalità e i dati psico-sociologici che caratterizzano l’ambiente a cui il campione appartiene. L’Osservatorio non è solo uno strumento di rilevazione ma è la struttura che coordina gli interventi dell’intero progetto. L’Osservatorio realizza una prima valutazione delle condizione di infanzia e adolescenza e una seconda valutazione al termine di un periodo di intervento su insegnanti e genitori dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze prese in considerazione come campione, per valutare l’efficacia della prevenzione messa in atto.  

  1. Lavoro con gli insegnanti

L’intervento viene realizzato con gli insegnanti della stessa platea scolastica del campione di bambine, bambini e adolescenti (il più possibile proprio gli insegnanti di quei bambini e quegli adolescenti). E’ costituito da un incontro settimanale di gruppo (gruppi di circa 20 insegnanti), ciascun gruppo condotto da uno psicoterapeuta esperto di tali tematiche e specificamente addestrato, con modalità di lavoro sia teorico che esperienziale.

I punti affrontati saranno quelli emersi dalla rilevazione dell’Osservatorio, con particolare riferimento a:

  • i bisogni fondamentali del bambino e dell’adolescente;
  • le esperienze basilari del Sé come elemento fondante per uno sviluppo sano ed armonico;
  • aumenti anomali nelle nuove generazioni di violenza e aggressività, di fantasie, di velocità, di intolleranza, di sfiducia;
  • diminuzioni anomale di emozioni tenere, di contatto, di rapporto positivo con il proprio corpo, di calma e serenità, di ideali ed obiettivi;
  • stereotipia dei ruoli maschile e femminile;
  • valorizzazione e recupero di una cultura, di un mondo e di una storia femminili.
  1. Sportello per genitori

Lo sportello per genitori, in senso lato, consiste nell’apertura di un punto, presidiato da esperti specificamente addestrati, per l’accoglienza e l’assistenza ai genitori che si trovino in difficoltà o che semplicemente vogliano capire e sentire meglio la condizione genitoriale e le esigenze dei loro figli in età di sviluppo (dai 4 ai 18 anni).Integrato con questa attività più aperta vi è un lavoro particolare con alcuni gruppi di genitori, gli stessi genitori di quei bambini e quelle bambine, di quei ragazzi e quelle ragazze che hanno costituito il campione preso in esame dall’Osservatorio (o almeno il più possibile coincidenti).Il lavoro con questi genitori si svolge con modalità del tutto analoghe a quelle utilizzate con gli insegnanti, ma con una colorazione che se ne discosta per la specificità del rapporto genitoriale, laddove con gli insegnanti prevalgono sfumature che riguardano il lavoro loro specifico professionale nel processo di insegnamento-aprendimento.

  1. Superamento delle stereotipie maschile e femminile, valorizzazione del femminile e pari opportunità

Rappresenta un’attività specifica del progetto; specifica nel senso di ambito e materia dell’intervento. Ma attraversa trasversalmente tutti i punti sopra descritti con le loro rispettive modalità, vale a dire l’Osservatorio, lo Sportello per i genitori, i Gruppi per genitori, i Gruppi per insegnanti. Vi è in più, relativamente a quest’ultimo obiettivo, una parte di intervento che è direttamente indirizzata ai piccoli utenti, con un lavoro (realizzato insieme agli insegnanti) sul mondo femminile: il suo simbolico, i valori specifici, la riapertura della libertà del corpo e dei movimenti delle bambine e delle ragazze, la storia della società e il contributo che ad essa vi hanno dato da sempre le donne, i modelli di riferimento positivi femminili, attuali e storici.

Progetto in rete internazionale

Il progetto viene realizzato in differenti città contemporaneamente, sia in Italia che all’estero, attraverso modalità standard, che comunque prendono in considerazione (come già esplicitato) le specificità dei differenti tessuti culturali, economici, psicologici, ambientali. Il progetto si svolge inoltre sotto il Patronato del Ministero delle Pari Opportunità

Le città candidate alla rete integrata (fino ad oggi) sono:

  • Napoli, con un’attività che mette in collegamento:

         Comune di Napoli, Assessorato alla Dignità

         Dipartimento di Scienze Relazionali, Lettere e Filosofia, Università “Federico II”

         Facoltà di Medicina, Università “Federico IF

         Provveditorato agli Studi di Napoli

         Società Italiana di Psicoterapia Funzionale Corporea

  • Catania, con un’attività che mette in collegamento:

         Comune di Catania, Assessorato alle Politiche Scolastiche Giovanili e al Progetto Infanzia

         Istituto di Psicologia, Lettere e Filosofia, Università di Catania

         Gruppo Iniziativa Donna

         Centro Studi W. Reich

  • Oslo, con un’attività che mette in collegamento:

         Struttura di Consultorio della Municipalità di Oslo

         Norsk Institut of Vegetotherapy

  • Atene, con un’attività che mette in collegamento:

         Istituto di Cultura Italiana di Atene

         Istituto Ellenico di Neurovegetoterapia

  • Montpellier, con un’attività che mette in collegamento:

         Municipalité di Montpellier

         Ecole Biodinamique de France

  • Città del Mexico, con un’attività che mette in collegamento:

         Universidad Autonoma Metropolitana del Mexico

         Universidad Psicopedagogica del Mexico

         Centro de Investigacion Psicosocial Città del Mexico

         Laboratorio de Psicologia Funcional Città del Mexico

  • Buenos Aires, con un’attività che mette in collegamento:

         Università di Buenos Aires

         Servizio di Consulenza nei primi due anni di vita

Progetto a cura del Dott. Luciano Rispoli

Il Progetto è tra l’altro la risultante dei lavori del Simposio Internazionale “Verso una nuova epistemologia”. Napoli, Aprile 1997, Palazzo Serra di Cassano.