Scuola di Psicoterapia: Psicologia Funzionale del Sé.

Centro Studi W. Reich di Padova, 1994.

Il libro mostra, con l’aiuto di casi clinici molto chiari, come in terapia si possa giungere ad un profondo cambiamento per alcune esperienze di base: il bisogno di essere presi, il “nutrirsi”, il poter lasciare, la continuità del nucleo profondo positivo, ecc. 

La psicoterapia corporea

Corpo e mente non sono strutture diverse ma sono aspetti intrecciati di una medesima realtà unitaria e integrata sin dalla nascita. Il libro prende l’avvio dalla psicoterapia corporea che, pur iniziando con Reich negli anni ’20 e arricchendosi in un così lungo periodo di tempo, rappresenta pur sempre uno dei modelli più innovativi oggi esistenti. Il pensiero funzionale costituisce lo sviluppo più attuale, la più recente frontiera di quelle prime ipotesi sull’identità funzionale tra psiche e soma.

Il collegamento con altri ambiti

Il libro è un passo consistente verso la sistematizzazione di una materia così complessa come la psicoterapia corporea. Per farlo utilizza le nuove conoscenze sull’infanzia e le recenti informazioni sul funzionamento psicofisiologico degli esseri umani. Numerosi sono anche i collegamenti con le altre correnti della psicoterapia, e con la Psicologia del Sé, analizzata in tutti i suoi aspetti e nei suoi sviluppi verso una concezione più completa e multidimensionale: la concezione funzionale del Sé.

Il modello funzionale

Tale nuova concezione è un modello distico non vago e generico ma in grado finalmente di scendere operativamente sin nei dettagli più profondi del funzionamento umano. Il libro descrive gli sviluppi di una metodologia capace di guardare contemporaneamente alle varie funzioni del Sé: le emozioni con le loro sfumature, i ricordi, il simbolico, le fantasie; ma anche i movimenti, le posture la forma del corpo; nonché il substrato biologico (sistema respiratorio, neurovegetativo, sensazioni interne, sistema immunitario, ecc.) che rappresenta una grossa parte del nostro funzionamento inconsapevole e che troppo spesso viene trascurato dalle varie forme di psicoterapia. La diagnosi è allora un quadro dettagliato di tutte queste funzioni del Sé, della mobilità o dell’alterazione di ciascuna di esse; ed è calibrata specificamente sul singolo soggetto. La diagnosi funzionale permette di realizzare un progetto terapeutico preciso perché contiene al suo interno tutte le indicazioni di dove operare e come operare nel percorso della terapia.

I risultati della psicoterapia funzionale

Gli effetti di un intervento così calibrato sono intensi ed evidenti e l’efficacia della terapia ha superato di gran lunga quanto si era riusciti a fare sino ad ora. E per giunta gli effetti intervengono su tutti i piani del Sé perché è su tutti questi piani che la psicoterapia funzionale va ad operare.

Le esperienze fondamentali del Sé

Lo scopo è quello di arrivare sin nei nuclei più profondi della persona andando a modificare le tracce, le alterazioni, gli effetti di esperienze negative che ci portiamo sepolti nel corpo, ma anche nelle emozioni, nelle fantasie, nel nostro funzionamento biologico. Una rabbia antica e trattenuta può manifestarsi solo nella mascella e nei pugni inconsapevolmente serrati invece che in un comportamento aperto; un volto esprime tristezza senza che la persona se ne accorga; una delusione diventa direttamente  contrazione allo stomaco; mani sudate e tachicardie svelano una paura non percepita; i pensieri possono ritornare sempre sugli stessi punti; le fantasie possono essere ossessivamente paurose; i muscoli tesi producono un perenne stato di allarme; e così via. La terapia agisce su tutti questi livelli riportandoli alla mobilità piena, attraverso un ripercorrere e “ricostruire” le esperienze antiche che non hanno avuto pienezza e positività. E in particolare quelle esperienze che costituiscono i mattoni della vita, le cosiddette esperienze fondamentali del Sé. Il libro mostra, con l’aiuto di casi cimici molto chiari, come in terapia si possa giungere ad un profondo cambiamento per alcune di esse: il bisogno di essere presi, il “nutrirsi”, il poter lasciare, la continuità del nucleo profondo positivo, ecc.

 eoria e tecnica

Sulla base di tale modalità di guardare al complessivo, il libro entra così direttamente nella pratica clinica. L’intreccio tra teoria e tecnica è al centro dell’attenzione per cercare di rendere sempre più chiara l’interdipendenza tra questi due aspetti; con numerosi esempi clinici e altrettanto numerosi riferimenti alle altre grandi famiglie della psicoterapia, in particolare alle più recenti correnti della psicoanalisi (Kohut, Eagle, Mitchell, Stern, Casement), ma anche ad autori del cognitivismo, della teoria sistemico relazionale, della gruppoanalisi. Vengono affrontate tematiche quali: il transfert nel caso vi sia un approccio diretto al corporeo, l’empatia, la modularità del setting e delle tecniche, l’agire e l’astinenza, i bisogni del paziente e la gratificazione emozionale in terapia, un nuovo modo di leggere le resistenze e lavorare su di esse, la relazione reale con il terapeuta. Si evidenzia come questi concetti siano oggi in rapida e profonda trasformazione.

Verso una teoria complessiva della psicoterapia

Lo studio di queste tematiche viene fatto nell’esigenza (oggi molto sentita) di contribuire alla costruzione graduale di una teoria complessiva della psicoterapia, guardando alle parti comuni dei vari approcci, cercando di superare le barriere e le frammentazioni che li dividono, dando una decisiva spinta alla comprensione del processo e dei meccanismi che configurano in genere ogni relazione d’aiuto.

Le tecniche

Il libro scende sulla concretezza dell’agire terapeutico illustrando (con l’aiuto di casi clinici) una serie di metodologie d’intervento caratteristiche di questa nuova frontiera: il tocco e il contatto, i movimenti, le sensazioni, la respirazione, come costruire la continuità del Sé, il momento di “prendersi” il paziente, il poter conservare dentro le esperienze positive, recuperare gioia e contentezza, il lavoro specifico sui sogni, l’uso particolare delle fantasie guidate, l’immaginazione progettuale. Tutto questo dischiude finalmente, anche ai profani, le porte di un operare in un modello di psicoterapia troppo tempo rimasto misterioso; un modello che con queste nuove formulazioni rappresenta un passo avanti di notevole interesse per la psicoterapia tutta.