Scuola Psicoterapia: La Psicoterapia Funzionale.

L. Rispoli, psicologo e psicoterapeuta – Fondatore e Direttore della Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale – Docente di Psicologia della salute dell’università di Enna – Ricercatore e formatore in Italia e all’estero sui temi dello stress nelle aziende e nelle istituzioni.


Oggi non è più possibile negare la necessità di riunire corpo e mente. Quando pensiamo alla salute e al benessere delle persone, non possiamo più separarne i due aspetti. Quando ci si ammala è perché nell’intero organismo si sono già accumulate profonde alterazioni, sia in quello che chiamiamo mente che nel corpo. Ma concetti come mente e corpo sono troppo generici e vaghi, così com’è troppo generico parlare della persona intera, di olismo, senza dare concretezza a questo “tutto”, perché solo la concretezza permette poi di operare in modo davvero efficace. Se ci si limita ad una concezione vaga di olismo, è difficile poi capire cosa mettere in atto concretamente all’interno di un trattamento psicoterapeutico. Dove si va ad operare per ottenere un cambiamento?

Una nuova possibilità viene aperta dal pensiero funzionale. Il funzionalismo nasce negli anni 40-50 in opposizione all’idealismo e allo strutturalismo in psicologia. L’idea era di studiare il funzionamento della persona nel rapporto con l’ambiente, nel suo adattarsi, nelle sue modalità di interazioni. Ma fu applicato quasi esclusivamente nel campo pedagogico. Rivisitato e riorganizzato, il pensiero funzionale si presenta estremamente fecondo.

Pur partendo dalle prime concezioni di Reich sull’identità funzionale tra mente e corpo, il pensiero funzionale ha percorso molta strada da allora. Esso, infatti, permette di realizzare una visione diversa della persona, non più frammentata in parti, in conflitti tra parte e parte, in pezzetti. La persona è vista invece nella sua interezza; solo che quest’interezza si manifesta concretamente nelle varie funzioni organizzate in 4 grandi piani:

  • Emozioni (positive e negative);
  • Movimenti, posture, forma del corpo, forza;
  • Sensazioni, tono muscolare, respiro, sistema vegetativo, sistema ormonale, voce;
  • Ricordi, simbolico, razionale, fantasie, progettualità e desideri.

In ogni funzione è l’intera persona che si esprime. E il grande vantaggio di una concezione funzionale è che le funzioni possono essere studiate in modo molto dettagliato. Si possono esaminare le alterazioni generate nel corso degli anni in ciascun individuo, con un quadro ampio, completo, ma al contempo estremamente dettagliato. Ciò permette di intervenire in modo preciso e concreto per ricreare l’equilibrio armonico del Sé, riparare le alterazioni in atto su tutti i livelli funzionali, e restituire, salute e benessere alla persona. Si tratta di un vero e proprio cambiamento epistemologico che permette di guardare in modo multidimensionale e complesso al funzionamento degli esseri umani, e non solo: anche quello di organismi come le famiglie, i gruppi e le istituzioni.

Un altro passo in avanti, il pensiero funzionale lo ha fatto nel puntualizzare il senso e il funzionamento profondo dei processi di terapia, di cambiamento e riequilibrio. Ci sono delle esperienze nella vita del bambino che hanno un’importanza fondamentale, che ho definito Esperienze di Base del Sé. Se queste esperienze sono attraversate con l’appoggio positivo dell’ambiente, incoraggiate e vissute bene, si consolidano all’interno delle persone e diventano vere e proprie capacità, stabili in tutta la loro vita: saper lasciare, e stare, allentare il controllo, l’aggressività gioiosa, la forza calma, il contatto, saper prendere, e così via. La concezione delle Esperienze Basilari, ancora una volta, non frammenta l’individuo, perché ad esse concorrono tutte le funzioni del Sé, la persona nella sua interezza.

In terapia, allora, si possono ricostruire proprio quelle Esperienze di Base del Sé che sono state carenti e non pienamente e positivamente acquisite. E’ possibile procedere con precisione, centrandosi esattamente sui problemi profondi di ciascuno, esattamente su ciò che è necessario per recuperare capacità vitali. Le tecniche e gli strumenti terapeutici possono essere migliorati, resi più efficaci, inventati; proprio perché sono inquadrati in una cornice generale complessiva chiara ed evidente, e messi in diretta relazione con i risultati e gli effetti che vogliamo ottenere. Si potranno usare tecniche espressive (danza, pittura, voce) o percettive (musica), o emotive, oppure basate su movimenti e posture, o ancora cognitive o simboliche; ma il tutto in modo ben direzionato, non frammentario, e in una visione integrata e unitaria.

Infine, un ulteriore vantaggio della concezione funzionale sta nella sua multiforme possibilità di applicazione. E’ possibile operare sulle funzioni di una famiglia, di un gruppo, di un’équipe, di un’istituzione, in modo estremamente preciso. Si può venire incontro ai veri bisogni di ciascuna specifica situazione molto prima che arrivino problemi veri e propri e sintomi. Forse potremo finalmente dedicare energie ad una prevenzione intesa nel senso pieno della parola: riuscire a far sì che gli organismi stessi rafforzino le capacità di mantenere il loro stato di salute, e sviluppare benessere, soddisfazione, piacere; invece di subire cure tossiche e distruttive, o essere spinti a rincorrere follemente quanto di più lontano ci possa essere dalla natura e dalla pienezza di vita.