Un progetto di prevenzione nella scuola, 1998.
Prevenire significa agire più velocemente possibili sul disagio infantile e adolescenziale, intervenendo con un intervento psicologico adeguato. Il seguente articolo va, appunto, a proporre un progetto di prevenzione nella scuola che possa mirare a limitare le alterazioni presenti nella personalità, recuperando l’esperienza del Contatto profondo.
UN PROGETTO DI PREVENZIONE NELLA SCUOLA
Parlare di prevenzione nel vero senso del termine non vuol dire soltanto limitare le conseguenze di un disagio già in atto in bambini e adolescenti, agendo il più rapidamente possibile con un intervento psicologico adeguato. E’ noto che le conseguenze del disagio infantile e adolescenziale si possono manifestare con danni notevoli della personalità anche a distanza di anni. Perciò il vero intervento di prevenzione consiste soprattutto nel far sì che si debbano verificare sempre meno situazioni di alterazione delle condizioni dì vitalità di infanzia e adolescenza, di sclerotizzazione di emozioni, comportamenti ed espressioni. Uno dei fattori centrali del disagio è – come la ricerca sta mettendo sempre più in evidenza negli ultimi tempi – la perdita della capacità di contatto profondo sia con se stessi che con gli altri. Il contatto è costituito da un insieme di elementi emozionali comportamentali, immaginativi, ma anche e soprattutto corporei, che permettono di percepire i bisogni. le esigenze, gli stati profondi sia di se stessi che degli altri. Nel primo caso il contatto permette di essere presenti maggiormente a se stessi, di basarsi sulle proprie sensibilità, di sentirsi vivi e pieni di potenzialità. di non inseguire mondi illusori e false eccitazioni esterne. di partire da sensazioni concrete che portano sempre alla vita e non all’autodistruttività.
Nel caso del contatto con gli altri, l’importanza di questa capacità è in modo molto evidente collegata alle possibilità che bambino e adolescente possono avere di relazionarsi con li altri, di capirli. di inserirsi nel sociale, di tendere al successo sociale.
Naturalmente questi temi vanno poi sempre contestualizzati e calati nella realtà specifica di ragazze e ragazzi, di bambine e bambini, dei territori delle varie scuole in cui si cala: specie se si tratta di contesti difficili. di disgregazione ed emarginazione.
Il progetto, organizzato in seminari-laboratorio è incentrato, tra l’altro. sul ritrovare e rivalorizzare il piacere del contatto per il contatto, un contatto sano e tranquillo, senz’altri scopi; un contatto che lutti sperimentiamo da piccoli ma che per una serie di vicende molte volte finiamo per perdere in parte o completamente. Si tratta di rivalorizzare il contatto evitando di colpevolizzarlo. Si tratta di fare in modo che ragazze e ragazzi, bambine e bambini possano così conservare questo valore positivo dentro di sé e non perdersi nella ricerca cieca, aggressiva, violenta di gesti emarginanti od estremi che tendono proprio a sostituirsi alla mancanza di sicurezza, di pienezza, di sensazioni positive profonde, di contatto.
Bisogna agire sulla tranquillità e la sicurezza di bambini e adolescenti, dar loro la possibilità di percepire se stessi e di aprirsi agli adulti con la certezza di essere ascoltati e capiti. Bisogna aprire la Scuola sempre di più alle loro sensibilità e ai bisogni fondamentali della vita, che se trascurati sono la prima base dell’attecchire di distorsioni, alterazioni, fragilità. E per raggiungere questi scopi è indispensabile agire su tutti i livelli del Sé, in un’ottica multidimensionale, che non trascuri assolutamente i livelli delle sensazioni, della espressività corporea, della comunicazione non verbale, del contatto profondo. Il Progetto pertanto propone una serie di Seminari-Laboratorio sulle tematiche del contatto profondo e dei bisogni fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza.
Seminari-Laboratorio per insegnanti
Il contatto profondo e i bisogni primari di infanzia e adolescenza
I seminari proposti in questo progetto fanno riferimento appunto ad un’ottica di prevenzione primaria; sono rivolti ad insegnanti di scuola elementare e media, e nella sua prima fase agli operatori psicopedagogici e ai coordinatori di rete.
I temi trattati nel corso delle varie unità seminariali, con modalità sia teoriche che esperienziali, saranno:
– I bisogni fondamentali nello sviluppo evolutivo del Sé
– La visione funzionale e multidimensionale del Sé
– Sclerotizzazione di emozioni, movimenti e posture nelle bambine e nei bambini
– Le sensazioni profonde
– Espressività corporea e comunicazione non verbale
– Il contatto profondo con sé
– Il contatto profondo con l’altro
– Contatto corporeo e affettività.