Psicoterapia Funzionale: Disturbi Cardiocircolatori.

I disturbi cardiocircolatori sono spesso correlati a situazioni di stress cronico, ma è possibile intervenire attraverso la Psicoterapia Funzionale.


Stress e disturbi cardiocircolatori sono strettamente correlati, come ha dimostrato da tempo la ricerca scientifica.

Sia a livello di produzione di colesterolo (quello negativo) che di problemi di spasmi arteriosi, una buona regolazione neurovegetativa e un buon equilibrio bio-chimico dell’organismo, risultano davvero indispensabili. Dunque, per una condizione ottimale di prevenzione dell’infarto e dell’angina pectoris, un trattamento che diminuisce il livello di stress è altamente benefico: perché diminuisce gli eccessi di tensione muscolare in vari distretti del corpo, perché aiuta il drenaggio dei tessuti e perché migliora la circolazione in genere.

Ma anche una diminuzione dell’eccessiva reattività emotiva è di grande beneficio al sistema cardiocircolatorio: l’emotività troppo compressa, infatti, esplode poi in disturbi psicosomatici, e quella troppo agitata e caotica danneggia il cuore.

La terapia del respiro è un altro punto nodale per la prevenzione dei disturbi del cuore. Ricostituire una respirazione diaframmatica spontanea profonda restituisce sollievo a tutto il sistema che regola gli equilibri delicati dell’organismo: pressione sanguigna, vasodilatazione o vasocostrizione, frequenza del battito cardiaco.

Ma l’intervento Funzionale (fatto di terapia del respiro, terapia del movimento, terapia delle posture e manipolazione profonda dei muscoli) è valido non soltanto come strumento di prevenzione ma anche come coadiuvante nelle cure. La terapia Funzionale apre una pagina di speranza nuova anche per chi ha già subito un infarto o è già caduto sotto sofferenze cardiache. Dare un sostanziale aiuto all’organismo, nei termini che abbiamo sopra descritto, permette infatti di rendere ancora più efficaci tutte le cure mediche del caso.