in “Quaderni Reichiani n. 1”, Napoli, 1973.
Questo articolo, che presentiamo in apertura nella nostra pubblicazione, è uno dei tentativi più interessanti compiuti per dimostrare come la psicoanalisi nella sua reale natura, nella sua enunciazione scevra da mistificazioni e strumentalizzazioni, possa cooperare ad affrontare e risolvere anche problemi di carattere sociale e politico, e per di più da un’angolazione che non è in contrasto con quella del materialismo storico, ma che, nella stessa logica dialettica e materialistica, arricchisce quest’ultimo di una ormai indispensabile analisi psicodinamica.
Il discorso di Reich in questo articolo sbalordisce ancora maggiormente se pensiamo che questa problematica è solo oggi sentita ed affrontata da quegli esponenti delta psicologia (tra di essi sarà sufficiente citare Fromm) che hanno compreso come in tutti questi anni la psicoanalisi sia stata svuotata della sua carica rivoluzionaria originaria, per essere integrata nella ferrea logica di potere del sistema borghese.
Il presente articolo uscì, nella sua prima edizione, nel 1929, col titolo «Unter dem banner des marxismus», e solo nella seconda edizione apparve col suo titolo attuale «Dialektischer materialismus und psychoanalyse” Copenaghen, Sexpol Verlag, 1934.
La prima traduzione italiana è di Elvio Fachinelli, e apparve sulla rivista « Il Corpo », anno I, n. 3, gennaio 1966.
Oggi, comunque, un dibattito sull’argomento è finalmente in corso, e ad esso il Centro vuole offrire come contributo lo scritto originate di Reich: « Materialismo dialettico e psicoanalisi >‘, che rappresenta certamente una delle fonti del dibattito stesso, e che nello stesso tempo è ancora oggi in grado di vivificarlo ed arricchirlo.
Esiste un qualche legame fra la psicoanalisi di Freud e il materialismo dialettico di Marx ed Engels? Rispondere a questa domanda, scoprire questi legami, se essi esistono, è lo scopo che ci proponiamo.