Psicoterapia: Sessualità, Patologie e Terapia Funzionale.

Luciano Rispoli, 2008.

La sessualità secondo l’approccio Funzionale: le funzioni e le esperienze di base che entrano in gioco, le patologie e la psicoterapia Funzionale.


La Sessualità e le Funzioni del Sé                              

Vediamo tutte le Funzioni del Sé implicate nella Sessualità, il loro senso, il loro funzionamento normale, sano. La Sessualità innanzitutto non è una Funzione del Sé perché ad essa contribuiscono tutte le Funzioni: emozioni, movimento, fisiologico della persona, immaginazione, lasciare il controllo, tensione muscolare, ecc. Certo, qualche Funzione ha una importanza maggiore nella Sessualità, ma non in modo del tutto preponderante. Nella Sessualità piena le sensazioni sono molto intense, il controllo diminuisce, ci si perde un po’, c’è poca vigilanza, i pensieri sono congruenti con la sensazione di perdere i confini e il controllo, lo stato fisiologico è di eccitazione simpaticotonica, non mescolata e inquinata dall’ansia ma comunque intensa, con capacità di andare successivamente in profonda vagotonia, le immagini sono piacevoli, i ricordi sono fortemente limitati a quelli relativi al piacere sessuale. 

Perché la sessualità funzioni è necessaria una piena polarità simpatico—-parasimpatico (eccitazione—-lasciare completamente).

Tra tutte queste Funzioni, le sensazioni sono sicuramente importanti nella sessualità; sensazioni: cioè sguardo, olfatto, tatto. Anche le fantasie e le immaginazioni rivestono una grande importanza perché permettono di spaziare nel desiderio, pregustarsi un’esperienza erotica, aggiustarla, andare a scoprire piaceri possibili. Un’altra Funzione importante è come la persona si percepisce, che valore dà all’essere donna o all’essere uomo. Vedremo che in alcune alterazioni della sessualità gran parte del lavoro va fatto proprio su come la persona si percepisce, sul valore che dà al suo essere maschio, al suo essere femmina, all’espressione delle sue fantasie e desideri come cosa normale e naturale. E infine uno sguardo particolare va dato al movimento, alla capacità di esplorare movimenti, accordare i movimenti con il partner, sciogliere e produrre movimenti.

Sessualità ed Esperienze di Base

Oltre al discorso delle Funzioni, che possiamo in po’ paragonare agli strumenti di base, a dei mezzi utili per realizzare l’Attività sessuale, con i quali mettiamo in moto il Sé, con i quali (se sono mobili e funzionanti) ci possiamo godere veramente la sessualità, bisogna ora guardare agli altri funzionamenti di fondo, alle Esperienze di Base, che costituiscono le modalità con cui si può realizzare l’Attività sessuale. Quelle più collegate all’Attività sessuale sembrano essere il Contatto, la Condivisione, le Sensazioni (sentire l’altro oltre che le sensazioni interne piacevoli, percepire), il Dare, il Prendere (l’altro, il piacere, le cose positive), il Cambiare l’altro, il Piacere all’altro, il Piacere che si trae dall’altro, il Mostrarsi, la Forza morbida, l’Abbandonarsi all’altro, Gioia e Vitalità. Alcune di queste Esperienze di Base possono essere un po’ più collegate all’uomo o alla donna (dipende dall’Esperienza in questione) cioè: alcune sono più collegate ad un buon funzionamento sessuale nell’uomo e altre invece a quello della donna.

Se noi prendiamo ad esempio Abbandonarsi all’altro, questa è un’Esperienza di Base importantissima soprattutto per le donne, poiché per le donne ha maggior valore un maggior abbandono e una maggiore attenzione per il partner di quanto non accada all’uomo. Una donna che ha avuto esperienze negative nell’abbandonarsi all’altro, e queste sono state veramente pesanti, ha difficoltà ad abbandonarsi altre volte in seguito ad un uomo: e questo crea notevoli difficoltà nella donna nel trovare il minimo piacere nella sessualità.

Anche la Forza è fondamentale nella Sessualità (da non confondersi con la durezza), per far andare la relazione sessuale dove noi lo desideriamo. Essere passivi non fa piacere neanche al partner, perché non lo fa partire e volare. Spesso la Sessualità non funziona perché la persona non muove l’altro, non ha il coraggio di mettere le mani per cambiare l’altro e prendersi piacere dall’altro.

Un’altra Esperienza di Base importantissima è quella della Gioia e della Vitalità. Nella Sessualità la Vitalità, il brivido, il fremito, il guizzo di gioia sono forse il motore principale che fa partire il desiderio e quindi il piacere. La gioia e la vitalità possiamo pensarle come Esperienze di Base collegate ad una buona Sessualità indipendentemente dal sesso del soggetto. Una persona che è scocciata e triste, che ha continui pensieri e fantasie negative, che non riesce a progettare niente di eccitante e di gioioso, non riesce a vivere una buona Sessualità.

Come possiamo vedere, quindi, anche per questa attività umana della Sessualità ci sono degli “agglomerati di Esperienze di Base” che si intrecciano, e nel corso della vita di una persona possono restare funzionanti o alterarsi e creare difficoltà, disturbi, patologie. È difficile immaginare una Sessualità senza un momento di gioiosità e vitalità;  che sono possibili soltanto se di fondo ci sono anche buoni funzionamenti sulla Calma e sul Benessere. Abbiamo detto che alcune Esperienze di Base sono più collegate all’essere maschio o femmina; la Condivisione, come la Gioia le possiamo vedere come un’altra Esperienza di Base che dovrebbe essere funzionante a prescindere dall’essere maschio o femmina. La Sessualità la possiamo immaginare anche come una ripresa da adulti del giocare che si fa da piccoli, ed è forse l’unica occasione in cui noi, da grandi, ci concediamo un momento ludico, giocoso, fantasioso. Spesso la sessualità non funziona perché la persona non ha capacità di giocare coi desideri e realizzarli, anche se un po’ trasgressivi, in modo che non  ci sia grigiore e piattezza. Ma quando si pensa al giocare, se lo pensi come “giocare da solo”, non ritrovi questa gioiosità e vitalità condivise. Ecco perché un’altra Esperienza di Base importante nella sessualità è la Condivisione. La Sessualità (noi stiamo parlando di Sessualità sana, stiamo parlando di come dovrebbe funzionare la Sessualità) è un’attività che si fa in due. E’ chiaro che c’è una Sessualità fatta solo con se stessi, ma non è concreta, piena, ampia come un rapporto sessuale con l’altro, con questo entrarci dentro reciproco, fondere i limiti e i confini, arrivare a una intimità e a una vicinanza profondissime. E quando c’è l’altro c’è sicuramente un flusso che passa, un qualcosa che va dall’uno all’altro continuamente: questa è la Condivisione.

Sessualità come Attività umana

Il Sé è l’organismo, è un’organizzazione di Funzioni. Il Sé poi si esplica nella sua relazione col mondo in alcune capacità di fondo dette anche Esperienze di Base. Quindi, quando è necessario, quando la situazione della realtà lo richiede e lo consente, la persona esplica il suo Sé agendo con Gioia e Vitalità, con la Forza calma, Percependo l’altro, Prendendo l’altro, e così via. La persona articola la sua vita attraverso queste varie capacità che derivano dalle Esperienze di Base dell’età evolutiva, e sono ancora Esperienze di Base. Ora, però, esiste come fascia più esterna al Sé con le sue Funzioni e alle Esperienze di Base: qualche cosa che noi abbiamo chiamato Attività umane, che ovviamente sono costituite da più Esperienze di Base. Il lavoro, ad esempio, è un’Attività umana, non è un’Esperienza di Base a se stante, ma è resa possibile da numerose Esperienze di Base aperte e funzionanti. La ricerca che stiamo conducendo sullo stress da lavoro, su lavoro e organizzazione del lavoro, ci permette di mettere a fuoco dei punti centrali e al contempo chiari e concreti, nuovi rispetto alla letteratura esistente, e molto importanti proprio perché noi guardiamo alle Esperienze di Base collegate all’Attività umana definita lavoro. Le stesse considerazioni potremmo farle, riferendoci all’attività umana definita amicizia, perché anche l’amicizia è un’Attività e non un’Esperienza di Base. Esiste un’Attività umana che ha lo stesso nome di una Esperienza di Base, ma si tratta comunque di un’Attività: ed è l’Amore. L’Amore non è la stessa cosa dell’Esperienza di Base “Amare”. Amare è come si esplica il Sé. L’amore invece è fatto da un’altra quantità di cose, da molte Esperienze di Base. Anche la spiritualità è un’Attività umana; ci sono alcuni modelli teorici che dicono che la spiritualità fa parte dell’Io; ma la spiritualità per essere tale deve ricevere l’apporto di numerose Esperienze di Base. La spiritualità è un qualche cosa che l’umanità ha fatto proprio dall’inizio della sua esistenza, e perciò non è limitata a una parte dell’individuo ma si sostanzia di tutti i suoi funzionamenti. E questo conferma quanto dicevamo prima, cioè che a questa antichissima attività umana concorrono varie capacità di fondo, varie Esperienze di Base, e non è una Esperienza di Base a sé stante. Non dimentichiamoci che la Sessualità è uno dei bisogni profondi del Sé, è una delle direzioni in cui si sviluppa la persona da quando nasce a quando muore. Dunque la Sessualità esiste già nell’infanzia, come oramai è noto, ed esiste per tutta la vita. E’ infatti accertato che nella III e IV età esiste ancora una forma di sessualità anche se sarà certamente non quella di un ventenne-trentenne. La Sessualità è un’attività umana che dobbiamo considerare come attività separata e distinta, ben individuabile, a fianco dell’attività dell’Amore. Poi gli esseri umani le possono pure unire queste due attività: cioè io voglio collegare la mia Sessualità all’Amare e quindi le metto insieme, oppure ho la mia attività sessuale e ho una mia attività di amore separate.

È evidente che la Sessualità, nelle sue componenti, ha all’interno l’affettività, questo va chiarito bene. Anche la tenerezza è al suo interno, perché noi non vogliamo dire che la Sessualità, quando la si agisce al di fuori dell’amore, è anaffettiva, dura, aggressiva. Non vogliamo dire che la sessualità è qualcosa che va “consumato” senza  contatto con l’altro, senza avere stima e rispetto, senza tenere conto dei bisogni dell’altro, con violenza, ferendo,  deridendo, sfruttando, passando sopra i sentimenti dell’altro. Tutto questo è alterazione della Sessualità, è una Sessualità non sana. Vogliamo dire, però, che non è necessario che ci sia l’Amore: bastano anche il solo piacere e il contatto affettivo vero.

Ancora Esperienze di Base e Sessualità

Andiamo a riprendere di nuovo, quindi, tra i funzionamenti di base quelli che sono (a prescindere dall’essere maschio o femmina) essenziali nella Sessualità. La Vitalità, come abbiamo già detto, è il vero e proprio motore della Sessualità. E’ importante per far partire anche la fantasia, che poi possiamo spostare sull’altro, facendola spaziare in varie direzioni come vogliamo noi, anticipando ciò che di piacevole possiamo realizzare nel rapporto sessuale, pregustando, inventando, esplorando. Da tutto ciò si evince che anche la Progettualità è molto importante: senza progetto (anche se a brevissimo termine) non c’è evoluzione nel rapporto sessuale, non c’è intenzionalità. Non c’è vero desiderio. Il desiderio muove il nostro agire in determinate direzioni; e ci rende protagonisti. La Sessualità non è solo qualcosa che viene così come viene: altrimenti sarebbe solo qualcosa di subito e di passivo. La Condivisione è un’altra Esperienza di Base centrale nella Sessualità, e non collegata all’essere maschio o femmina. Serve proprio per sentire piacere, per amplificare il piacere nel dirselo e raccontarselo, nel sentire il piacere dell’altro. Ci permette di percepire in modo più chiaro che siamo soddisfatti e contenti e che c’è la sazietà di quell’esperienza. La Sessualità, in fondo, la possiamo chiaramente vedere come un discorso di comunicazione con l’altro: può essere anche la comunicazione di una notte, ma comunque deve funzionare tra i partner un discorso di Condivisione. La Condivisione non è per forza collegata alla continuità di un rapporto magari lungo, ma l’importante è che ci sia in quel momento, in quella notte o in quella settimana.

Le patologie della Sessualità e la terapia

Come intervenire sui vari disturbi della Sessualità utilizzando le modalità molto dettagliate della Psicologia Funzionale?

Se una persona viene per problemi sessuali, ci saranno anche delle piccole prescrizioni da potergli dare, ma il lavor o più importante è sulle EBS collegate alla Sessualità. Sicuramente per ogni persona ci sarà un intervento che è solo per quella persona, ma ciononostante è possibile intravedere evidenti alterazioni di alcune particolari EBS per determinate patologie.

Uno che cerca di fare molto, sempre di più, cose con l’altro eccessive, lo fa per sentire di più, perché ha difficoltà a sentire le sensazioni piacevoli; ma questo agire di più porta ad avere meno sensazioni e più fantasie e pensieri. Le EBS su cui lavorare molto sono: sensazioni, contatto, essere portati e essere tenuti (perché non devono essere spinti a fare). Non agire. In questo caso non vanno bene le prescrizioni, dare compiti, aumentare il controllo. Possiamo invece parlare di come possono cadere nel vecchio modo di fare e come evitarlo.

1) La compulsività è un desiderio che non si placa, la ricerca continua delle sensazioni nel rapporto sessuale, non ci si sente soddisfatti e si cerca altri.

  • Finisce per cadere nell’iperattività

Le EBS alterate sono molto simili: sensazioni e contatto. Soprattutto il contatto come contatto puro, senza scopo.

Altra EBS alterata è la condivisione.

Il contatto non produce eccitazione; non si sente di stare con l’altro, in collegamento con l’altro. Non condivido il piacere. Cerco di sentire il piacere da solo, faccio degli sforzi e normalmente, poiché l’orgasmo non arriva e l’eccitazione va via, cerco di fare cose (iperattività), cerco di immaginare cose eccitanti, faccio fatica anche fisica e perdo ancora di più l’eccitazione. Bisogna dire a questo paziente di fermarsi e cominciare a sentire, una parte piacevole del corpo, un tocco senza fare, per es. il piacere di un tocco di una gamba sulla gamba, una pelle liscia…e aspettare fino a che non torna l’eccitazione. Sempre in condivisione con l’altro, senza chiudersi ma aprendosi senza fare niente di speciale. L’eccitazione nasce spesso da piccole sensazioni piacevoli o da situazioni molto eccitanti, è vero, ma se è così rischia di non poter essere mantenuta, se non ha una base di sensazioni che la sostengono. Uno dei giochi che si possono fare col partner è che uno fa finta di dormire e l’altro fa piccoli approcci, dolci. Chi “dorme” si comincia a svegliare un po’, tutto molto soffice e leggero. Quando uno dorme l’altro non può fare molto, solo piccole cose. E’ importante sapere che l’eccitazione si può perdere, normalmente, ma basta lasciare e conservare piccoli contatti e condivisione e ritorna, forse anche più piacevole con un andamento che può essere ondulatorio e può arricchire, allungare i tempi del piacere, farlo crescere.

Non si fa l’amore in 10’, come sembra essere la media mondiale!

2) Eiaculazione precoce: l’eccitazione è troppo mischiata con l’ansia.

Le EBS alterate su cui lavorare sono allentare, lasciare, quelle sulla morbidezza e sul benessere. Tutto quello che toglie ansia e produce calma, quello che toglie la prestazione. Ci sono molte fantasie erotiche che producono eccitazione; questa cresce troppo rapidamente per l’ansia e non arriva a sensazioni forti, ma subito all’eiaculazione. Si sente una corrente fortissima, un formicolìo fortissimo sul pene, non si ha il tempo di fsr crescere le sensazioni, è anche un po’ doloroso, e subito si eiacula. Alla fine è quasi un sollievo eiaculare, c’è quasi dolore per l’eccitazione troppo forte e rapida. C’è bisogno di calma, tenerezza, non far salire l’ansia. Nell’eiaculazione precoce non c’è necessariamente iperattività: la persona cerca di fermare, trattenere, controllarsi. Possiamo suggerire di fare movimenti, lasciare che l’eccitazione sia meno concentrata a livello genitale: muovere altre cose, parlare…

3) Poca intensità di piacere. Lavorare su perdere il controllo, rabbia (piccole esplosioni) e su aggressività affettuosa. Prenderci l’altro come ci piace, cambiare l’altro.

Sto chiuso in una forma precisa, sempre quella, faccio poco di quello che mi piace, non mi muovo, non uso voce, mani (è un disturbo spesso femminile). Sistemarsi, mettersi comodi, aggiustarsi meglio. Sono persone che tollerano posizioni scomode.  L’aggressività affettuosa può risolvere facilmente questo disturbo quando è temporaneo, nella relazione del momento, non è un disturbo cronico. Toglie anche la rabbia, e quindi aumenta il piacere. Può succedere in momenti di crisi della vita, depressione, chiusura.

4) Perversioni. Sono desideri non realizzati che la persona non ha il coraggio di realizzare, controlla il desiderio, lo blocca perché è un desiderio che esce dalla normalità e a un certo punto esce, ma in modo violento. Quando lo realizza è in un modo esagerato. Fa parte della sessualità a volte sentire dolore, acchiappare l’altro: se non si realizza mai e si blocca, può uscire violentemente. Lavorare sul gioco (avere il coraggio di mettere in atto) e il simbolico (è considerato cattivo e negativo quel gioco e quel desiderio). Capacità di giocare, con tenerezza e morbidezza, da ripristinare.