Psicoterapia Funzionale: Asma.

Luciano Rispoli parla dell’asma e dei fattori concatenanti che, unendosi, portano ad uno stato di malessere nella persona ed esplicita un possibile intervento. 


La componente allergica dei disturbi d’asma è oramai pienamente accertata. L’asma, anche in età molto precoci, si presenta sempre più spesso sia per l’aumento costante dell’inquinamento dell’aria, sia per un crescendo delle difficoltà dei sistemi immunitari del bambino specie quando manca l’allattamento materno.

In ogni caso l’asma ha una complessità di funzionamento e di cause. Si aggancia a un atteggiamento generale di vigilanza e di allarme, a un senso di preoccupazione che sfocia in un dover affrontare sempre “di petto” la vita, a un dover farsi forza (anche se non la si ha in pieno) a tutti i costi, a un dover resistere. La respirazione è molto “alta” tutta nel torace, o meglio ancora nella parte alta del torace; ed è tutta “trattenuta” verso l’alto, quasi in inspirazione cronica. E’ vero che una respirazione di questo tipo aiuta a diminuire sensibilità ai dolori, ad affrontare dispiaceri, a farsi forza, ma andrebbe usata solo quando è veramente necessaria; ma se un bambino vi deve ricorrere continuamente perché la sua vita quotidiana è piena di difficoltà, finisce per usarla continuamente, in modo automatico e inconsapevole, e se la trascina negli anni come un’alterazione divenuta ormai cronica. Gli alveoli sottoposti a sforzo continuo per questo respiro tirato tutto verso l’alto, “sovraccaricati”, non riescono più ad allentarsi e facilmente si stringono in una condizione di “spasmo”, non riuscendo più a svuotarsi e a permettere una respirazione normale.

L’intervento più importante messo oggi a punto per l’asme (a parte i medicinale specifici) è una trasformazione radicale di questa difficoltà respiratoria del soggetto e dell’atteggiamento di sforzarsi a tutti i costi che vi è collegato. Attraverso massaggi particolari profondi, una adeguata terapia del respiro, tecniche specifiche, la terapia Funzionale riesce a modificare questa dinamica alterata; e dal trattenere tutto verso l’alto si può passare ad un salutare e benefico fluire verso il basso.

La persona acquista un modo di esprimere la forza diverso, centrato, nella propria “pancia”; acquista una consistenza che le permette di affrontare il mondo con meno sforzi e meno agitazione. Inoltre, una terapia che agisce su più livelli psico-fisici, permette anche di migliorare la risposta “allergica” (che è una delle componenti importanti dell’asma) agendo sul terreno dei neuromodulatori biochimici. Certo, su questo terreno la ricerca dovrà fare ulteriori passi, ma nel frattempo le sofferenze per i malati di asma possono essere enormemente alleviate: basti pensare che, oggi, se un attacco d’asma arriva a un paziente durante una seduta, con le tecniche particolari della terapia Funzionale può essere completamente risolto.