Relazione psicologica: Psicologia Funzionale per le Aziende.

Luciano Rispoli, 2000.

Secondo la Psicologia Funzionale l’azienda, così come il singolo, ha una propria connotazione e struttura consolidata ed integrata. E’ fondamentale, quindi, nell’intervento, agire sui quattro piani funzionali del gruppo: cognitivo-simbolico, emotivo, posturale-muscolare e fisiologico.


I PIANI FUNZIONALI

  • PIANO COGNITIVO-SIMBOLICO

Razionale, Consapevolezza

La capacità dell’Azienda di avere chiarezza sul proprio funzionamento. Quanta consapevolezza c’è sugli scopi, sul funzionamento, sulle sue potenzialità. Cosa sa l’Azienda di se stessa, del proprio benessere che può diventare benessere per i suoi dipendenti.

Questionario anonimo. Domande relative agli scopi dell’Azienda e sul rapporto benessere Azienda/benessere personale.

Simbolico

I valori positivi che l’Azienda possiede nei confronti di se stessa. I valori positivi che essa assume per tutti i suoi dipendenti. Il benessere dell’Azienda percepito come valore per il benessere del personale. Il senso di appartenenza all’Azienda, la familiarità, il ritrovarvisi. L’Azienda vista come elemento unitario anche se differenziato al proprio interno. L’immagine che l’Azienda ha al proprio interno.

Scegliere dei disegni e dei colori che rappresentano l’Azienda e se stessi nell’Azienda.

Utilizzare 4 aggettivi per sintetizzare le caratteristiche dell’Azienda e del proprio lavoro in Azienda.

Utilizzare anche i risultati del test per la memoria storica con vecchie foto dell’Azienda e di suoi personaggi.

Progettuale

La capacità dell’Azienda di immaginarsi nei suoi sviluppi futuri. Gli obiettivi, le idee di espansione, i progetti; ma anche gli step concreti e precisi, graduali, da mettere in atto per la realizzazione di idee e progetti. La capacità di immaginazioni innovative e creative senza perdere il contatto con la realtà e senza far intervenire fantasie stereotipate negative. La capacità di sognare e far sognare.

Una paginetta sul futuro dell’Azienda (un progetto, un’idea tra le tante possibili) e descrivere i passi precisi e concreti per realizzare il progetto.

Una paginetta sul proprio futuro in Azienda: come lo si immagina.

Seguire una immaginazione guidata: foresta e caverna, cosa si trova al centro.

Trasmissione dei saperi

Possibilità che i saperi accumulatisi nella storia dell’Azienda possano circolare facilmente, trasmettersi a chi li deve poter utilizzare. I metodi di trasmissione, i luoghi dove i saperi vengono accumulati e l’accesso a tali luoghi. Capacità di acquisire rapidamente nuovi saperi utili alla propria vita di Azienda.

Questionario anonimo. Domande su quanto si sa percentualmente relativamente a conoscenze: a) necessarie al processo produttivo cui si appartiene b) rispetto a quelle che altri nello stesso processo produttivo posseggono c) quelle totali per realizzare il prodotto per intero d) quelle totali per l’azienda e) quelle caratteristiche dell’Azienda, i piccoli segreti, i trucchetti, le tradizioni

Memoria storica

Presenza nell’organismo Azienda di una memoria storica positiva del proprio cammino, dei risultati raggiunti, dei traguardi tagliati. Memoria anche delle fatiche sostenute nel tempo e delle migliorie realizzate negli anni. Memoria storica solida e positiva che permette accelerazioni in avanti molto innovative ma non scriteriate. Le tradizioni conservate o ricordate.

Questionario. Raccontare un’aneddoto storico. Per cosa l’Azienda era stata apprezzata e aveva fatto successo. Una differenza (molto marcata) con le modalità di funzionamento di tempo addietro. Un personaggio importante nel passato dell’Azienda, e uno popolare, caratteristico tra i dipendenti. Una leggenda tramandata.

Uso di vecchie foto dell’Azienda e di suoi personaggi importanti: sentire i commenti.

Utilizzo delle potenzialità

Capacità dell’Azienda di utilizzare al meglio le sue risorse umane, le potenzialità non evidenti, le abilità non ancora espresse. L’organismo Azienda scopre la ricchezza delle sue Funzioni e l’utilizzo nuovo di alcune di esse.

Questionario. Ci si sente utilizzati al meglio? Quali le doti migliori che si possiede. Quali le capacità poco utilizzate dall’Azienda.

Confronto con la rilevazione Funzionale del singolo.

  • PIANO EMOTIVO

 Emozioni positive prevalenti

Presenza significativa di curiosità e interesse, per i processi in atto, per le idee che vengono realizzate. Serenità per poter svolgere i vari compiti in modo veloce ed efficiente. Eccitazione e non agitazione per sviluppare i processi in modo molto veloce ma produttivo. Forza calma per assicurare conflittualità positive, confronti, modifiche necessarie ai processi, iniziative aperte e produttive. Aggressività affettuosa per smuovere ostacoli e situazioni di impasse, per non accumulare frustrazioni e rancori, per aprire strade a soluzioni condivise. Un alto senso di sé dell’Azienda e nell’Azienda, un senso di solidità e di consistenza indispensabili per la propria immagine interna ed esterna. Gioia ed entusiasmo collegati a slanci vitali, fondamentali per far compiere balzi improvvisi, cambiamenti di direzione, accelerazioni. Una tristezza positiva quando i progetti non raggiungono in pieno l’esito voluto, una tristezza che quindi stimoli e non deprima. Orgoglioso senso di appartenenza all’Azienda. Capacità profonda di contatto per prevenire, nello scambio comunicativo, fraintendimenti, malintesi, oppositività inutili. Fiducia in ciò che viene realizzato a vari livelli, sentirsi curati dall’Azienda: strumenti fondamentali per prevenire diffidenze e resistenze ai cambiamenti.

Colloquio. Domande costruite con una frase relativa alle varie emozioni.

Parole da scegliere in vari elenchi di polarità sui temi dell’Orgoglio, della Gioia.

Prova sulla Aggressività affettuosa e sul Contatto.

Osservazione diretta dell’analista Zerostress sull’espressione del volto.

  • LA FORMA, I MOVIMENTI, LE POSIZIONI

Morfologico

L’aspetto gradevole dell’Azienda, il suo essere percepita bella a vari livelli. L’immagine dell’Azienda al suo esterno.

La gradevolezza dei luoghi, la luminosità, i colori, i particolari che abbelliscono. Il cambiamento nelle forme e nell’aspetto che dia un segno di mutabilità.

I sottogruppi che danno forma all’Azienda, in senso verticale e in senso orizzontale. I gruppetti più ristretti che si formano all’interno di settori e di rami di funzionamento.

Osservazione diretta dell’Analista Zerostress sui luoghi.

Questionario anonimo. Una cosa bella, un angolo bello, e uno brutto dell’Azienda. Domande sulla sensibilità al bello, sui colori preferiti, su una forma che piace.

Domande sulla presenza di abbellimenti portati dal singolo, sulla loro metodicità oppure su un cambiarli i tanto in tanto.

Con chi si è più in contatto, ci si scambia informazioni più spesso, si sta più volentieri insieme.

Posizioni e posture

Credenze tipiche. Assunti e modalità che caratterizzano le posizioni dell’Azienda nei confronti di singoli soggetti, di campi di intervento, di modalità di gestione, di settori suoi interni, del management, dello staff, dei sindacati. Posizioni reciproche che sono divenute peculiari nel tempo.

Mobilità, facilità nel cambiare posizioni a seconda delle esigenze dell’Azienda.

La capacità dell’azienda e dei vari settori di creare organizzazioni aperte, con leadership autorevoli ma non chiuse, irraggiungibili, oppressive.

Questionario anonimo. Cosa caratterizza il nome dell’Azienda. Come si pone l’Azienda verso i vari settori, e verso le varie utenze esterne, verso i clienti. Come si pone quel settore verso gli altri settori. Come è la dirigenza di quel settore verso i sottoposti.

Movimenti

Capacità dell’Azienda di fare movimenti positivi verso l’esterno e verso l’interno. Possibilità di avere movimenti veloci e accelerazioni quando è necessario, e lentezza quando bisogna rallentare.

Compiere movimenti nella direzione dei grandi flussi culturali e produttivi nazionali e internazionali, movimenti che siano all’avanguardia dei cambiamenti che si vanno producendo.

Capacità di creare cambiamenti sia all’interno che all’esterno, in modo deciso ma morbido al contempo, il più efficace possibile. Movimenti ampi, aperti, fruibili da tutti, che permettano scambio di risorse e aumento di creatività, che valorizzino competenze, amplifichino capacità progettuali.

Questionario.

Ambiti culturali nei quali si inserisce il prodotto. Esistenze di altri prodotti simili e atteggiamento nei loro riguardi. I cambiamenti che stanno avvenendo nel settore. Come ci si pone nei loro riguardi. Come ci si pone di fronte a cambiamenti possibili nell’Azienda. Domande sulla voglia e possibilità di cambiare gli altri.

Prova di azione su un elemento da far modificare nel processo di quel settore o dell’intera Azienda.

Forza

Capacità dell’Azienda di essere determinata, decisa, forte, sia verso l’esterno che verso l’interno. Una forza serena che previene conflittualità negative e immobilizzanti, una aggressività positiva per realizzare cambiamenti effettivi, trasformare, plasmare.

Parole e immagini da scegliere sulla forza calma.

Prova sulla forza calma e morbida (voce, espressione, movimenti, posture).

  • PIANO FISIOLOGICO

Tensione di base

Attenzione, concentrazione: l’attivarsi di base che permette la realizzazione anche di obiettivi molto difficili. Una tensione di base tesa alla ideazione e alla produttività, una tensione che non resti incapsulata all’interno come agitazione frenetica o come necessità di esplodere in modo inconsulto. Tonicità nel porsi e nell’agire.

Prova sul lasciare e sul riprendere morbidamente.

Raccontare un episodio di intervento: l’Analista Zerostress valuta la attivazione o la frenetica agitazione.

La stessa prova di azione relativa a un cambiamento da inserire, usata per i movimenti.

Comunicazioni

La capacità dell’Azienda di creare mobilità interna nei flussi comunicativi, circolazione di idee e saperi, scorrere di sensazioni, fluire di emozioni e di umori di base positivi. Punti di accumulo, punti di smistamento, punti di rarefazione. Equilibrio tra emissione e ricezione.

Lo stesso questionario anonimo sulla trasmissione dei saperi.

Altre domande su:

Chi impartisce le direttive e chi ne controlla l’esecuzione. Quanto si sa di come si reagisce ad un provvedimento aziendale. Se si parla con i pari livello, con chi è più su, con chi è più giù. Chi detiene più conoscenze su provvedimenti, cambiamenti, ecc.

Respiro

Apertura del respiro, larghezza di funzionamenti, possibilità di allargare la propria influenza, il proprio raggio di azione.

Questionario anonimo. Se si hanno mire ampie, voglia di allargare la propria influenza; e come.

Temperatura

Calore nelle relazioni, apertura positiva di scambi energici e non freddi.

Osservazione diretta dell’Analista di Zerostress.

Metabolismo

Smaltimento dei rifiuti, di ciò che non serve più senza conservare le cose inutili indefinitamente. Capacità di metabolizzare il nuovo, l’inatteso, senza rischiare paralisi, lentezze, immobilità.

Questionario. Cosa si fa di ciò che non serve più. Quanto c’è di vecchio in quello che si adopera. Come si accoglierebbero forti innovazioni.

La stessa prova di azione relativa a un cambiamento da inserire, usata per i movimenti.

Aggregazione

Punti e momenti per aggregare, per condividere, per potersi sentire insieme, per coagularsi. Potersi concentrare o diluire delle équipes di lavoro a seconda delle circostanze.

Questionario anonimo. Dove si sta insieme agli altri, in compagnia degli altri, dentro e fuori l’Azienda. E’ poco o molto. E’ piacevole o sgradevole il rapporto con gli altri.

Percezioni

Soglie percettive non troppo alte per avvertire intensamente le sensazioni positive, e per cogliere i segnali di allarme in modo molto precoce. Sensibilità a ciò che accade a tutti i livelli. Senso del bello che rende possibile curare l’Azienda in tutti i suoi aspetti e i suoi dettagli.

Questionario con domande sulla sensibilità ai piccoli cambiamenti nelle persone, ai segnali legati all’umore. Da dove li si legge. Si preferisce intervenire o far finta di niente. Si drammatizza o si scivola sopra.

Sonorità

Presenza di una sonorità che riempia gli spazi relazionali e produttivi.

Poter parlare e ascoltare senza essere sopraffatti da silenzi eccessivi e sonorità inutili e fastidiose. Sonorità che uniscono, che creano ponti e relazioni, che non dividono e non isolano.

Osservazione diretta dell’Analista Zerostress.

Questionario anonimo. Come si vorrebbe riempire lo spazio sonoro.