Luciano Rispoli psicologo: Rivista quadrimestrale di psicologia Editoriale. 1973.

in “Quaderni Reichiani n. 1”.

La pubblicazione dei Quaderni Reichiani intende aprire un dibat­tito e un dialogo attuali e concreti sull’opera e sul pensiero di Wilhelm Reich, medico, biologo, psicoana­lista. La tematica reichiana, infatti, con tutte le sue implicazioni socia­li, politiche e biologiche, permette di approfondire un discorso la cui esigenza oggi, più o meno profon­damente, è largamente sentita, un discorso interdisciplinare che evi­denzi il contenuto ideologico della scienza in vista di una reale cultura alternativa.


Luciano rispoli psicologo editoriale

Questo impostare la scienza sullo studio dell’uomo nel suo essere so­ciale e la fondazione materialistica della psicoanalisi, è ciò che Reich ha tentato di fare, anticipando di parecchi anni i lavori di Fromm e Marcuse e costituendo un chiaro ri­ferimento per quanti oggi si accin­gono a questa non facile impresa.

Il discorso, quindi, coinvolge gli intellettuali come gli operai, gli psi­cologi come i « politici », ed è aper­to alla collaborazione di quanti hanno preso o vanno prendendo coscienza della propria collocazione socio-culturale e della natura delle forze che determinano le condizio­ni storico-sociali. Queste forze non sono, come lo stesso Marx indica, unicamente i rapporti economici di produzione, ma anche quell’insie­me di manifestazioni sia della co­scienza, sia della sfera «inconscia», che dialetticamente interagiscono (tra di loro e con gli stessi rapporti economici) in una mutua e conti­nua trasformazione. Perciò il nostro è un periodico di psico-sociologia e sessuo-economia, due campi di indagine — psicoana­lisi applicata al campo sociale ed economia delle energie sessuali o vitali — che rispondono alle esigen­ze di quel discorso psicopolitico cui abbiamo accennato.

Affrontare questi problemi si­gnifica affrontare quello della libe­razione dell’uomo, non con un di­scorso vago e generico, ma su basi reali e concrete. Così la lotta per l’emancipazione delle classi o delle categorie più sfruttate, la lotta per la libertà di espressione dell’infanzia e della donna, la lotta per un lavoro ed una scuola liberi, assumono un si­gnificato che, superando la pura emancipazione economica, ed uti­lizzando tutte le conoscenze anche sulle componenti emotive ed istin­tuali del comportamento umano, sviluppa ulteriormente il pensiero di Marx laddove questi affermava che la rivoluzione proletaria dovrà essere un cambiamento non solo della distribuzione del lavoro, ma del modo di lavoro, per la conver­sione dell’uomo alla sua esistenza « umana », cioè sociale.

Quando si rifiuta l’approccio di tipo mistico e meccanicistico biso­gna, però, continuamente operare una critica ed un’autocritica sul modo di procedere, sulla propria collocazione, ecc. In questa ininter­rotta verifica di realtà, basata su un’indagine non solo economica, politica e sociale, ma anche psico­logica e biologica, si distingue ap­punto. l’approccio scientifico di tipo funzionalista, che rifiuta il puro economicismo come il puro psicolo­gismo. Il  meccanicista, dice Reich, non riesce ad armonizzare la «società» e l’« individuo» non perché non voglia, ma perché non può. Quindi egli sottolineerà o le esigenze della società o quelle dell’individuo. Pur sapendo che gli interessi di una collettività sono promossi dalla soddisfazione degli interessi dei suoi componenti e viceversa, il suo pensiero ed il suo modo di operare sono sempre concentrati sull’uno o sull’altro aspetto. Analogamente, il mistico vede una netta opposizione tra « reli­gione» e «sessualità », mentre il funzionalista ricerca il principio co­mune alle due esperienze, che è la sensazione della natura all’interno del proprio organismo. In tal mo­do comprende l’origine della con­traddizione che ne nacque allor­quando furono represse le espres­sioni sessuali naturali, dando luogo all’antitesi sessualità = peccato, da una parte, e religione = assolu­zione dall’altra. Si comprende dunque che porta­re avanti questo tipo di indagine, e stabilire delle connessioni tra «aree» culturali tradizionalmente separate sarà tanto più realizzabile quanto più numerosi e concreti sa­ranno i contributi portati all’inter­no di questo dibattito e, poi, nella prassi medesima. Attualmente, abbiamo rapporti di collaborazione con il gruppo re­dazionale della rivista inglese « Energy and Chctracter », con il gruppo psicanalitico reichiano nor­vegese, facente capo al Dr. Ola Raknes, con il gruppo di medici or­gonomisti di Tel Aviv, facente Ca­po al Dr. Walter Hoppe, con i grup­pi psicoanalitici freudiani dissidenti­ come quello di Berlino, facenti capo al Dr. Gunter Ammon. Da questi collegamenti va sviluppan­dosi una serie di utilissimi scambi, di esperienze, di idee, di materiale, e di tale materiale potrà beneficiare anche questa pubblicazione. Lungi dall’essere un’affermazio­ne di soddisfazione per quanto fatto fino ad ora, la nostra è solo la co­scienza di aver dato inizio ad un lavoro (peraltro da più parti intra­preso e nato dalla maturazione di una profonda esigenza), lavoro che richiede partecipazione ed interes­se sempre crescenti e su cui vanno convergendo dialetticamente gli in­teressi dei « politici» da una parte e degli «scienziati» dall’altra. E’ perciò che la collaborazione è aperta ed è anzi richiesta a chiun­que, come Reich e noi, ritenga che:l’amore, il lavoro e la conoscenza sono le fonti della vita; esse do­vrebbero anche governarla.