Scuola Psicoterapia: SIF Società Internazionale di Psicoterapia Funzionale.

Internazionale, 2000.

La SIF (Società Interanzionale di Psicoterapia Funzionale) ha attuato diverse ricerche sulla valutazione, sul processo e le fasi della psicoterapia, sullo stress, sulla prevenzione e sulla rilevazione precoce sulle condizioni di infanzia e adolescenza, sulla gravidanza e parto, sulla condizione dell’anziano. 


PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA FUNZIONALI

Radici e origini:

Psicoterapia Corporea ad indirizzo reichiano

Consolidamento scientifico:

  • Inclusione in Progetti di ricerca sulla “Valutazione degli effetti”, a fianco dei più importanti modelli clinici, condotti dall’università.
  • Seminari di aggiornamento e formazione presso strutture pubbliche e private in Italia e all’Estero.
  • Promozione di Convegni e Congressi di livello internazionale. Presenza negli organi direttivi delle maggiori associazioni di psicoterapia (in particolare di psicoterapia corporea) a livello Nazionale e Internazionale.
  • Progetti di prevenzione e intervento con finanziamento pubblico.

Pubblicazioni: 

Rivista “Quaderni reichiani” dal 1973 al 1978 e dal 1988 al 1990. Annali della Scuola di Formazione.

15 libri. Oltre 180 articoli pubblicati in differenti paesi e differenti lingue. Presenza in libri antologici sulla psicoterapia a fianco dei più importanti modelli clinici.

Anzianità:
Istituto fondato nel 1968

15 generazioni di terapeuti formati dalla Scuola di Formazione (costituitasi ufficialmente come tale nel 1983).

Ricerche: 

Ricerche sulla valutazione in psicoterapia, sul processo e le fasi della psicoterapia, sullo stress, sulla prevenzione e sulla rilevazione precoce sulle condizioni di infanzia e adolescenza, sulla gravidanza e parto, sulla condizione dell’anziano.

     1. Particolarmente numerose sono le aree di applicazione della psicologia funzionale, in quanto modello multidimensionale che rileva e interviene a 360° (emotivo, posturale e motorio, fisiologico, cognitivo-simbolico):

Famiglia
Gruppo
Terapia infantile e adolescenziale

Stress
Prevenzione
Intervento integrato nei servizi

Formazione

lstituzioni
In tutti questi campi vi è o vi è stata una ricerca in atto, e la messa a punto di metodologie di lettura e di intervento specifiche

  1. Gli articoli pubblicati su riviste di rilevanza scientifica; i libri pubblicati con editori di grossa levatura scientifica; i numerosissimi inviti a tenere conferenze, seminari, relazioni, corsi sia da parte dell’Università, sia da parte dalle maggiori Associazioni e Istituti (di Psicoterapia, di Psicologia, di Pedagogia), sia dai Servizi sociosanitari, sia dalle amministrazioni Comunali; la numerosissima casistica positiva sia in campo terapeutico clic della prevenzione e del benessere; tutto questo è una dimostrazione diretta e indiretta di competenze e validità. Esiste una diagnosi calibrata sulla persona e una possibilità di rilevazione delle condizioni dei bambini ed adolescenti ampiamente sperimentate e consolidate. Casi come sono consolidate e sperimentate tecniche e metodologie sia della terapia che dell’intervento, applicate in differenti Istituti, in differenti paesi e da 15 generazioni di operatori e terapeuti.
  2. I La psicologia funzionale va, prima di altra cosa, a definire in termini di organizzazione funzionale del Sé il funzionamento profondo e complessivo degli esseri umani. E una teoria di tipo olistico, di tipo complesso: non vaga e generica, ma circostanziati e concretamente ditagliata La teoria abbraccia quasi lati gli aspetti del funzionamento umano, in modo originale e avanzato, attraverso sue proposizioni specifiche: la nascita, lo sviluppo nell’infanzia, le caratteristiche dell’adolescenza, le radici profonde della salute, le alterazioni e la nascita delle patologie, e, infine anche le modalità di cura che ne scaturiscono.

Esiste una teoria funzionale qualitativa delle pulsioni, uno studio di quali aree del Sé siano il mezzo di contatto tra madre e bambino in gestazione; esiste una evolutiva funzionale che ci permette di stabilire l’età alla quale si sono affacciate determinate alterazioni che riemergono in modo chiaro in terapia La psicologia funzionale ha individuato, a tal proposito, delle esperienze che sono fondamentali per la crescita sana ed armonica dei bambini: le Esperienze Basilari del Se

Esiste uno studio funzionale che analizza come lo stress si trasforma da acuto in cronico e come funzionano i suoi meccanismi e i filtri con cui l’essere umano affronta eventi stressanti, nonché uno studio dei circuiti che portano a conservare benessere e salute o conducono alla patologia, con uno strumento di misurazione innovativo che sta per essere pubblicato in una collana di testi ufficiali.

      4. La teoria funzionale ha inoltre permesso di comprendere meglio quali sono gli elementi centrali d’e portano al cambiamento in psicoterapia ha scoperto che la terapia procede per fasi e ha studiato i vari criteri per leggere queste fasi. Ha scoperto che esistono eventi che si presentano in tutti i trattamenti, delle regolarità, che permettono di comprendere come sta procedendo un trattamento terapeutico, ma anche di capire il senso profondo di sintomi e alterazioni, e il modo di arrivare alla foro origine, nelle profondità psico-biologiche dell’essere umano.

La psicoterapia funzionale ha messo a fuoco cosa avvenga realmente durante la terapia, cosa il terapeuta fa accadere, al di là delle singole tecniche e degli obiettivi troppo generali. Capire cosa avvenga in terapia permette poi di migliorare tecniche e metodologie al fine di rendere la terapia sempre più efficace, più breve, e più piacevole possibile.

Tutto questo, infine, permette di realizzare un’attività di prevenzione realmente efficace e innovativa fondata sulla capacità dell’organismo di conservare salute e benessere, e facilitata da una serie di griglie di letture multidimensionali della psicologia funzionale che permettono di rilevare i primi segni dell’alterazione e il modo di riequilibrarli precocemente.

  1. Il modello funzionale interviene, per sua costituzione teorica, su tutti i canali di comunicazione, e quindi sia sulla comunicazione verbale che su quella non verbale. Su quest’ultima non si ferma alla sola consapevolezza delle sue modalità di espressione, ma teorizza il suo significato profondo, gli effetti che il non verbale genera sull’intera personalità, le modificazioni necessarie per ristrutturare la salute, e infine le modalità di intervento su verbale e non verbale.
  2. Lo studio dei fattori di cambiamento” ha portato alla consapevolezza della difficoltà di cambiare se si resta all’interno di fattori limitati, come l’abreazione, il rafforzamento dell’Io, l’allargarsi della consapevolezza, le strategie cognitive, lo sblocco del corpo, e così via. La teoria funzionale, quale teoria della complessità, vede come fattori di cambiamento un insieme dei fattori tradizionali, o, detto in altri termini più innovativi e onnicomprensivi, le modificazioni di tutte le funzioni del Sé, senza trascurane nessuna. Tutte le funzioni del Sé sono egualmente importanti. Questo permette di riequilibrare e riarmonizzare il Sé a tutti i livelli: ridimensionare le funzioni ipertrofiche, sviluppare quelle rimaste atrofizzate, ridare mobilità a quelle sclerotizzate, ridare integrazione e unitarietà a tutte le funzioni e quindi all’intero Sé.
    7. Una nuova organizzazione dell’esperienza è al centro focale della terapia funzionale. Quelle che si vanno a modificare concretamente sono le vecchie tracce cronicizzate di importanti esperienze antiche non attraversate positivamente: le cosiddette Esperienze Basilari del Sé. La parte centrale della terapia consiste appunto nel ricostruire pienamente le Esperienze Basilari del Sé carenti, per ridare alle persone le capacità piene che queste esperienze avrebbero dovuto diventare (poter “lasciare”, saper “ricevere”, “abbandonarsi a’, “allentare il controllo”, gioia e vitalità’, la “forza calma’, ecc.).
  3. Il collegamento con altri modelli teorici è assicurato dal fatto che la teoria funzionale è un primo tentativo di superare i confini tra approcci diversi, di mettere insieme aspetti differenti del Sé, differenti angolazioni visive da cui sono caratterizzati i differenti approcci. Il dialogo è perciò connaturato alla concezione stessa della teoria funzionale.
  4. Il pensiero funzionale è connesso ad una diversa epistemologia che vede l’organismo nella sua interezza e nel suo funzionamento globale ma dettagliato al tempo stesso. Questo permette di studiare in modi differenziati organismi di vario tipo, oltre all’individuo: la famiglia, il gruppo, le équipes, le organizzazioni. Ciascuno di questi campi può essere definito molto chiaramente dalle funzioni che lo costituiscono. I campi Costituiti da problematiche o sintomatologie specifiche, poi, possono essere anch’essi precisati dall’insieme delle alterazioni funzionali che li caratterizzano. Le metodologie di intervento sono, dunque, anch’esse ben delineate, si svolgono su progetti e percorsi precisi, e quindi possono essere comunicate e utilizzate da altri colleghi. La terapia funzionale è quella che ha sempre rifiutato un agire a casaccio e che ha sviluppato enormemente diagnosi calibrate, progetti terapeutici delineati, metodologie e tecniche connesse alle condizioni del paziente e agli effetti che si vogliono ottenere.
  5. . La teoria funzionale si collega alle scoperte e alle osservazioni che, in vari campi, professionisti e ricercatori hanno man mano realizzato, cosicché si presenta come collegata al percorso scientifico più generale e all’esperienza professionale più ampia nel campo psicoterapeutico.
    11. La scoperta del processo terapeutico nel suo funzionamento, delle fasi della terapia, dei criteri che permettono di leggere il susseguirsi delle fasi da vari punti di vista, degli eventi che si presentano in tutti i trattamenti (regolarità), di che cosa metta in atto veramente il terapeuta in seduta, della ricostruzione delle Esperienze Basilari del Sé, del campo transferale allargato, sono altrettante nuove conoscenze, differenziate e distinte, nel campo della psicoterapia.
  6. La terapia funzionale si presenta come un primo passo di dialogo, e soprattutto di integrazione, tra vari approcci della psicoterapia scientifica; e condivide, dunque, con essi modi di vedere e molte aree comuni.
  7. Le tecniche e la metodologia funzionali sono esplicitamente e chiaramente connesse alla diagnosi (configurazione funzionale) e al progetto terapeutico. I risultati vengono, dunque, valutati in relazione ai processi di intervento (calibrati sulla configurazione funzionale di ogni singolo soggetto). E tutto questo grazie ad una teoria che è una teoria generale del funzionamento dell’essere umano, e che guarda ai suoi problemi non in modo separato ma integrato con tale funzionamento complessivo. Esiste una metodologia di ricerca sui risultati scientifica e sistematica, una metodologia che permette di validare metodi e teoria in modo sempre più approfondita
  8. Il funzionamento normale e quello problematico degli esseri umani sono, per la teoria funzionale, rappresentati da un medesimo quadro, che è l’organizzazione di tutte le funzioni psicocorporee. Questo permette di leggere il funzionamento umano al di là di particolari sintomi o problemi, il funzionamento umano nella sua complessività e nelle sue radici più profonde.
  9. Le possibilità di ricerche sono in numerose direzioni: i processi terapeutici e di cambiamento, l’intervento in varie età della vita umana, lo sviluppo infantile e adolescenziale e la prevenzione primaria, la metodologia di intervento in situazioni non strettamente terapeutiche (gravidanza e parto, stress, allentamento, recupero di gioco e vitalità), i processi di formazione, il lavoro con gli insegnanti e gli operatori sociali in genere, il lavoro con i genitori, l’intervento nelle istituzioni. Per ognuna di queste linee di ricerca le procedure, proprio perché basate sul complesso teorico delle finzioni e sulle Esperienze Basilari del Sé, sono ben definite, chiare e facilmente comunicabili.