Luciano Rispoli psicoterapeuta: Psicoterapia Funzionale.

in Corriere Salute, 1990. 

29 Settembre 1990

Da Luciano Rispoli

All’ att.ne  Lucia Purisiol – Corriere Salute


L’ipotesi di partenza della psicoterapia funzionale messa a punto da Luciano Rispoli è l’unitarietà fra la parte psichica e la parte corporea dello organismo umano.

Un “modello funzionale del Sè” considerando l’interazione delle quattro aree psicocorporee che lo costituiscono: emotiva ( motivazioni e sentimenti), fisiologica ( tutti i sistemi e apparati interni), posturale ( posizione, movimenti, forma del corpo, muscolatura), cognitivo simbolica ( ricordi, razionalità, fantasia). I disturbi e le malattie vengono considerate come un’alterazione complessiva delle varie aree funzionali. La terapia agisce quindi su tutti i piani per riportare l’organismo alle condizioni di integrazione originaria, rimettendo in moto processi, connessioni, funzionamenti che sono alla base del guarire e dell’ammalarsi. Grande importanza viene data nella psicoterapia funzionale al rapporto fra paziente e psicoterapeuta al transfert e al controtransfert. Le tecniche terapeutiche si avvalgono dell’intervento verbale e cognitivo contemporaneamente e quello uditivo, visivo, tattile. (1) Movimenti e massaggi servono a rilassare I muscoli e le tensioni. Altri interventi sono immaginativi o tecniche vicine allo psicodrarnrna. Si cerca di ampliare la mobilità attraverso un allentamento delle reazioni di allarme all’ ansia e da stress.(2) Con il massaggio dei muscoli, il movimento dolce e la respirazione diaframmatici originaria si induce a uno stato  di benessere. Le modalità di cura prevedono interventi individuali e di gruppo. Le psicoterapie possono anche  essere focalizzate  su problemi relazionali, su disturbi psicosomatici e sulle distonie neurovegetative. In particolare vengono poi allestiti laboratori per i bambini  e seguita la preparazione alla nascita.

  1. Le righe sono queste. E’ molto difficile spiegare con linguaggio chiaro e semplice. Mi aiuta?

GRAZIE

Lucia Purisiol

Chiediamo  a Luciano Rispoli, presidente del Comitato Scientifico  Nazionale che Internazionale di Psicoterapia Corporea e fondatore dei centri Wilhelm Reich, di fare il punto su questa  branca della psicologia al centro dell’interesse scientifico in questi ultimi anni.

Che cos’è la psicoterapia corporea?

  • E’ un modello che studia nella struttura della personalità, l’interazione, anche nel formarsi del pensiero stesso, fra i vari processi che coinvolgono quanto attiene al corpo (3)

Vuol dire che lo sviluppo del pensiero dipende dall’intreccio dei fenomeni  che riguardano il corpo?

  • Non c’è una mente che domina il corpo, che si forma su un corpo iniziale. C’è un intreccio circolare: le posizioni, il battito corporeo incidono sul pensiero e allo stesso tempo la fantasia incide sulla postura. (4)

Quali sono le tecniche della psicoterapia corporea?

  • Non è sufficiente agire sui piani tradizionali verbali, le parole vanno integrate con interventi sul corpo. La manipolazione, la postura affiancano tutto il lavoro sul sistema nervoso parasimpatico per modificare il tono muscolare profondo. Non si devono fare movimenti e basta ma questi devono essere collegati alle emozioni. (5)

Il massaggio da solo può servire a chi ha dei problemi?

  • Il massaggio e la respirazione profonda aiutano sempre. Dipende da persona a persona. Se muovo (6) quel muscolo e nella mia storia questo atteggiamento, questa postura non corrisponde a una emozione il massaggio non serve.

Come deve essere impostata una terapia?

  • Non si curerà mai se non si vedranno i rapporti di forza fra analista e paziente, la storia che la persona vive con il terapeuta: il transfert. E non si può parlare di terapia se non si osservano i segnali che arrivano anche dal corpo interno, dall’espressione motoria, fisiologica, posturale dell’organismo. Per esempio: una persona potrà non esprimere mai il suo stato d’animo ma le sue mani sudate lo tradiranno, quello infatti è un segna1e di paura.(7)

Perché ci sono tante scuole diverse di psicoterapia corporea?

  • E’ una situazione che nasce dalla storia. Dal primo modello freudiano classico, le tante eterodossie sono diventate terapeutiche che in 70 anni si sono fatte largo per farsi accettare fino all’approvazione della legge sugli psicologi e le scuole di psicoterapia.(8)

Questo proliferare di modelli può avere una svolta positiva?

  • Dobbiamo riflettere non tanto sulle tecniche sulle grandi teorie che guardano a come l’uomo, come si ammala, come si cura. Allora avremo solo dieci teorie che guardano alla struttura della personalità che sono contrapposte fino a un certo punto. Le terapie del futuro saranno il risultato delle ricerche di queste scuole. (9)

NOTE

  1. Gli studi e le ricerche, che durano da oltre 20 anni, hanno ppoi portato alla individuazione di
  2. Vengono infatti esplorati le idee, le fantasie, i ricordi del paziente e riconnessi con le giuste espressioni fisiche e l’adeguato stato neurovegetativo( al fine di perdere fissità e ripetitività nevrotiche)
  3. E’ una teoria che studia tutte  le interazioni tra i livelli psicocorporei dell’uomo, il loro sconnettersi e alternarsi, con le relative conseguenze di “malattie” sul piano psichico, psicosomatico o puramente fisico.
  4. Certamente, ma in un’ interazione circolare. Ad esempio una posizione curva del corpo (abitudinaria e inconsapevole) tende a mantenere uno stato d’animo cupo; viceversa fantasie antiche di essere aggrediti possono intensificare quella postura (senza che ce ne accorgiamo).
  5. Si interviene su tutti i livelli psicocorporei, cercando soprattutto di riconnetterli, di ridare mobilità dove c’era irrigidimento. Si modifica direttamente il modo di respirare ( riequilibrio vago e simpatico) si massaggia profondamente( per mobilizzare il tono muscolare di base) , si riacquistano movimenti perduti; il tutto esplorando contemporaneamente le emozioni imprigionate nel corpo, i ricordi, i vecchio atteggiamenti che possono così man mano cambiare.
  6. Un particolare  tipo di massaggio profondo e la respirazione diaframmatica corretta sono sempre d’aiuto perché riequilibrano processi vegetativi, ormonali, cardiocircolatori, immunologici, etc. I risultati più definitivi, però, dipendono dalle storie emotive che, imprigionate in determinate zone del corpo, devono cambiare grazie alla relazione col terapeuta.
  7. Non si può parlare di terapia se non si tiene conto della differenza iniziale  di condizione tra chi cura e chi chiede aiuto. In terapia corporea inoltre, bisogna osservare tutti i piani attraverso i quali si svolge la comunicazione. Non solo le parole, ma i gesti e i movimenti più piccolo e involontari, un rossore, la temperatura della pelle, sino agli stati più interni (sensazioni, movimenti intestinali, dolori, etc) Una persona può non sapere di essere in allarme, ma le sue mani sudate inviano comunque un segnale di paura .
  8. Linee di ricerca terapeutica che in 70 anni si sono più o meno lentamente affermate.
  9. Allora avremo non più di 10 modelle teorici differenziati, i quali, più che contrapposti, hanno sviluppato ciascuno determinati aspetti del funzionamento dell’uomo. Le terapie del futuro saranno il risultato delle ricerche e del confronto che queste scuole sapranno riutilizzare.